mercoledì, 17 Luglio 2024

Enit, allarme terrorismo peggiora la situazione

Ottaviani auspica una comunicazione corretta il dopo Iraq

Sul turismo in Italia pesa l’allarme attentati. ”L’escalation del terrorismo rischia di far vedere il paese come un bersaglio e quindi come una meta a rischio”, ha spiegato infatti il presidente dell’Enit, Amedeo Ottaviani,
sottolineando l’esigenza di ”garantire una comunicazione corretta”. Ottaviani – intervenendo alla presentazione di un
progetto di Sviluppo Italia per il settore – ha ricordato che, solo nel dopo-Iraq, i ricavi trimestrali del settore sono calati del 7,8%. Una flessione che – ha ricordato – era stata poi recuperata con un ”forte segnale di ripresa ad agosto (+4,9%)”. Il ”nostro turismo ha una potenzialità di reazione forte ma dobbiamo ora tenere presente alcuni fattori, come appunto l’escalation del terrorismo che rischia di far percepire il paese come un bersaglio”. Ed a fronte del quale – ha ribadito Ottaviani – ”bisogna garantire una comunicazione corretta”. Un allarme, quello dell’impatto del rischio attentati sul turismo, condiviso anche dal Ministro Marzano che, interpellato sulla questione, ha tenuto a ricordare come il ”terrorismo c’è: purtroppo l’Italia è esposta. E questa è una delle ragioni del rallentamento del turismo. Nonostante il recupero registrato dopo la guerra in Afghanistan, il settore rischia di risentire di nuovo di questi fenomeni internazionali”, ha aggiunto Marzano ricordando comunque che il rischio ”esiste anche per i paesi concorrenti per l’Italia”. Ottaviani, cifre alla mano, ha così spiegato l’effetto degli eventi internazionali degli ultimi anni sul turismo in Italia. Nel trimestre successivo all’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre il settore ha registrato una contrazione, del 20% per poi mettere a segno, nei primi tre mesi del 2002, un calo del 18,5%. ”Poi abbiamo assistito ad una ripresa costante che ha permesso di chiudere l’anno scorso con una contrazione contenuto al 2,3%”. L’effetto guerra in Iraq ha però riacceso il problema con un effetto negativo che nei tre mesi successivi
all’attacco americano si è tradotto in una flessione del 7,8% dei ricavi turistici”.

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