venerdì, 16 Agosto 2024

Enit: grido d’allarme delle Associazioni, il Governo lo vuole liquidare

In base al Ddl sulla competitività la nuova società farà capo a Sviluppo Italia

Operatori turistici sul piede di guerra con il governo. Le principali organizzazioni del settore aderenti a Confesercenti, Confcommercio e Confindustria hanno affidato a una nota congiunta la loro ”determinata contrarieta’ ” all’ipotesi di riforma dell’Enit che sembra emergere dal ddl
sulla competitivita’. Ad avviso delle associazioni, infatti, la strategia del governo punta alla liquidazione dell’Enit e alla sua sostituzione con una nuova societa’ che fa capo a Sviluppo Italia e nella quale Regioni e associazioni turistiche potrebbero entrare acquisendo solo quote di minoranza. Assoturismo-Confesercenti, Confturismo-Confcommercio e Federturismo- Confindustria nel ribadire dunque ”le buone ragioni di merito che motivano la loro determinata contrarieta’ all’ipotesi di liquidazione dell’Enit, chiedono al governo di voler confermare quel metodo di dialogo tra pubblico e privato che aveva portato, in sede di Conferenza Nazionale del Turismo, a concordare tanto circa il profilo di riforma dell’Ente quanto circa la necessita’ di significative risorse per il rilancio del settore”. Nella nota, le tre associazioni ricordano che a poche ore dall’incontro a Palazzo Chigi fissato per il confronto tra il governo e parti sociali sulle misure urgenti per lo sviluppo e la competitivita’, sembrano riemergere scelte in materia di riforma dell’Enit che le imprese del turismo italiano e le loro organizzazioni di rappresentanza giudicano ”una grave alterazione degli orientamenti condivisi tanto con le stesse associazioni quanto con le Regioni”.
”Un conto – spiegano le associazioni – e’ infatti affrontare la riforma dell’Enit, altra cosa e’ invece puntare alla sua pura e semplice liquidazione ed alla sua sostituzione con una nuova societa’ che verrebbe costituita da Sviluppo Italia, salvo prevedere la possibilita’ di acquisizione di quote complessivamente di minoranza da parte delle Regioni e delle Associazioni di rappresentanza”. Una soluzione di questo genere rischia – spiegano le associazioni turistiche – di rinnegare l’interesse collettivo della funzione promozionale del turismo italiano ”e non risponde alla esigenza di un sistema di governance di tale funzione, in cui accanto alla conferma della funzione
istituzionale dell’Enit sia assicurata una adeguata partecipazione tanto delle Regioni quanto delle organizzazioni di rappresentanza”.

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