Dopo otto anni di crescita, per il turismo italiano arriva il primo stop: -1,2% delle presenze nel 2002 e la tendenza è questa anche per il primo semestre 2003. Ottimistica, invece, la previsione per il secondo semestre di quest’anno. E’ quanto emerge dal 12/mo Rapporto sul turismo italiano presentato questa mattina a Roma presso la sede dell’Enit, alla presenza del ministro per le Attività Produttive, Antonio Marzano.
Il calo del 2002 ha coinvolto naturalmente anche gli stranieri, -1,4% di presenze. La congiuntura sfavorevole – ha sottolineato nella sua relazione il presidente dell’Enit, Amedeo Ottaviani – ha diverse cause, e tutte esterne: guerra in Iraq, epidemia di Sars, crisi economica di alcuni Paesi europei a forte tradizione turistica verso l’Italia, tutte cause che hanno allontanato le componenti intersettoriali e rallentato, quindi, l’interesse per l’Italia di provenienze tradizionali e radicate. Prima fra tutte, quella tedesca.
Per il 2004 le previsioni parlano di ritorno alla crescita, e in una misura importante: intorno al 3% annuo, però, intanto, c’è da pensare al presente. Per Ottaviani il rallentamento ha favorito una pausa di riflessione, che dovrebbe contribuire ad analizzare meglio alcuni problemi latenti: qualità dei prodotti, rapporto fra promozione e commercializzazione, individuazione dei comparti più critici, valutazione delle nuove tipologie di offerta e dei turismi emergenti, low cost, last minute, disintermediazione.
