lunedì, 6 Maggio 2024

Enit: va bene la riforma, ma deve restare un ente pubblico

Togni, ok all’ingresso delle Regioni, ma l’onere economico maggiore deve essere dello Stato

”L’Enit deve rimanere un ente pubblico”, questo e’ il monito di Piergiorgio Togni, direttore generale dell’Ente nazionale per il turismo a proposito della
riforma prevista nel decreto sulla competitivita’. A margine di un convegno al circolo del ministero degli Esteri, Togni ribadisce la natura giuridica dell’Enit ma non disdegna la possibilita’ affiorata da tempo riguardo l’ingresso delle Regioni nel CdA dell’ente. ”E’ una cosa giustissima, da sempre auspicata che deve essere fatta in modo determinante”.
Le risorse economiche saranno apportate dallo Stato e dalle Regioni, ma non in parti uguali. Proprio per la natura pubblicistica dell’ente Togni ha osservato che e’ giusto che sia lo Stato ad apportare l’onere del maggior contributo economico”. Attualmente þ aggiunge – l’Enit e’ una cabina di regia per la promozione dell’Italia all’estero. ”Gia’ adesso – ha spiegato – le delegazioni dell’Enit lavorano all’80% per conto delle Regioni italiane. Si tratta di implementare il CdA dell’Enit con le Regioni – sostiene Togni – in modo tale che la politica promozionale venga decisa insieme”. ”Alle varie borse turistiche internazionali – continua il direttore generale dell’Enit – le singole regioni vanno con i propri stand ma sempre sotto un unico cappello nello spazio Italia, gestito dall’Enit, nel quale si promuovono le singole localita’. E penso – conclude – che sara’ cosi’ anche in futuro”.

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