Il turismo nella provincia di Enna e’ stato sempre trascurato e valutato meno rispetto al suo reale valore. E’ stato questo il problema al centro del congresso organizzato ad Enna dalla Filcams Cgil. Secondo i dati dall’Azienda provinciale per l’incremento turistico, nella provincia ennese si registrano 22 alberghi a tre stelle, 29 bed and breakfast, 16 agriturismo, 4 strutture di turismo rurale, 26 agenzie viaggi e circa 600 mila turisti e visitatori all’anno. “Siamo convinti – ha dichiarato il segretario provinciale del sindacato, Sigfrido Fadda – che attraverso il turismo sia possibile produrre sviluppo, ricchezza, occupazione. Nei prossimi decenni sempre piu’ gente si spostera’ per turismo. Si ipotizza che le persone si muoveranno a gruppi con voli charters, con soggiorni di durata di una settimana o dieci giorni, e con il sistema del tutto incluso”. Secondo Fadda, quindi, la provincia di Enna deve decidere se puntare sul turismo di massa che gia’ transita con 600 mila visitatori l’anno, oppure sul turismo dei “non allineati”, cioe’ quelli che si muovono in auto da soli o con il loro nucleo familiare. “Sono convinto – ha affermato il segretario provinciale dalla Filcams Cgil – che bisogna puntare sul turismo di massa, avendo un occhio anche all’altro. Disponiamo gia’ di una ottima materia prima: i 600.000 visitatori della Villa Romana di Piazza Armerina, scesi quest’anno a 460 mila, agli 80 mila del castello di Lombardia di Enna. Mancano, pero’, le strutture ricettive perche’ nessuno dei 23 alberghi, puo’ contenere i 150/170 occupanti un volo charter poiche’ hanno capienza media di 40/50 posti letto. Le 26 agenzie di viaggio, i tour operator sono solo venditori, ma non produttori o promotori di turismo. Fanno cioe’ consumare agli ennesi pacchetti turistici confezionati da altri ed altrove. La qualita’ dei nostri alberghi non e’ all’altezza della richiesta e le tariffe sono care”.
