martedì, 7 Maggio 2024

Enoturismo, a Frascati la firma della Carta Europea

Il turismo del vino muove 4 mln di turisti e 2 Mld di euro di fatturato

L’enoturismo ‘firma’ a Frascati, in provincia di Roma, la sua carta europea. L’iniziativa e’ dei partner del progetto Vintur ed e’ stata presentata nel corso
della conferenza stampa sulla seconda parte del IV Rapporto sul Turismo del Vino in Italia a cura di Censis Servizi e Citta’ del Vino. La Carta che viene firmata in occasione del Congresso Internazionale delle Citta’ e Regioni del Vino (svoltasi dal 6 all’8 maggio), sara’ seguita da un ulteriore vademecum per tutti i soggetti implicati nel turismo del vino. Un settore, questo, che secondo il IV Rapporto Censis-Citta’ del vino coinvolge ormai 4 milioni di enoturisti con quasi 2 miliardi di euro in consumi e un fatturato che nei prossimi 5 anni, e’ destinato a raddoppiare. ”L’idea successiva e’ quella di realizzare un dossier
sull’enoturismo europeo – ha spiegato Paolo Benvenuti direttore delle Citta’ del Vino – e nello specifico il concept di una strada del vino europea da presentare alla Commissione europea perche’ prenda in considerazione l’ipotesi di una direttiva comunitaria”. In sostanza l’intenzione e’ di ‘allargare’ quella
che il presidente dell’Associazione Citta’ del Vino, Floriano Zambon ha definito ”la rete di conoscenza dei nostri territori”. Il tutto – come ha sottolineato l’Assessore alle Attivita’ produttive della Provincia di Roma, Bruno Manzi –
”per far crescere il turismo legato all’ambiente, perche’,nell’affrontare la concorrenza, e’ imprescindibile la capacita’ di saper utilizzare il legame con il territorio”. Ed e’ proprio sfruttando questo fattore che molte realta’ rappresentano ormai un ‘caso di studio’ nel panorama enologico italiano cosi’ come disegnato dal IV rapporto Censis-Citta’ del Vino. –
La Route des Vins (Valle d’Aosta): nata nei primi anni ’80 come completamento di una serie di azioni realizzate dall’Amministrazione Regionale ha portato allo sviluppo di 6 cantine sociali che producono e commercializzano il 70% delle
1.600.000 bottiglie prodotte nella regione.
Rovereto Vallagarina (Trentino): oltre 220 chilometri lungo l’asse del fiume Adige. Tra i prodotti piu’ rappresentativi figurano i diversi vitigni di collina e di montagna tra cui spicca un prodotto autoctono di eccellenza quale il Marzemino di Isera.
Il distretto del Sagrantino (Umbria): i fattori che stanno alla base del suo rapido decollo sono, tra gli altri, il rafforzamento della base di mercato a livello regionale, prima di aggredire i piu’ complessi livelli nazionali ed esteri; il mantenimento di un rapporto qualita’/prezzo entro una forchetta
di variazione accettabile; l’attenzione alla comunicazione, soprattutto da parte dei produttori piu’ innovativi.
I Castelli Romani (LAZIO): il piu’ ricco di produzioni viticole DOC tra le altre province laziali, con piu’ di 5.500 ettari a ciò vocati (costituenti oltre il 49% dell’intera superficie agricola).
La strada del Greco di Tufo (Campania): la provincia di Avellino, territorio in cui si trova e’ tra le poche province italiane con tre DOCG (le altre sono Siena e Cuneo) ma, contrariamente alle blasonate mete del turismo eno-gastronomico
piemontesi e toscane, non e’ stata ancora realizzata una politica di valorizzazione ambientale e territoriale che utilizzi la leva del vino.
L’itinerario dell’Alcamo doc (Sicilia): un vivace cantiere, perche’ qui tutto (o quasi) dell’enoturismo possibile e’ stato capito, pensato, discusso e spesso anche avviato e intrapreso, ma poco (o quasi) e’ stato ancora davvero compiuto.

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