lunedì, 8 Luglio 2024

Estate 2004, 18 Mln gli italiani in spiaggia

Cinque milioni di stranieri previsti, rincari medi del 3%

Nel 2004 saranno circa 18 milioni gli italiani che si stenderanno almeno una volta sulla sabbia delle spiagge italiane. Di questi più della metà, 10 milioni, usufruiranno dei servizi degli stabilimenti balneari. Circa 6 milioni sono invece quelli che prevedono di soggiornare per più di due giorni nelle località balneari. Ben cinque milioni i turisti stranieri che visiteranno quest’anno le nostre coste. La spesa per le vacanze al mare si aggirerà intorno ai 24 miliardi di euro, cifra in leggera flessione rispetto allo scorso anno, a causa della minor spesa prevista dagli italiani. Il Salvagente, settimanale dei diritti dei consumi e delle scelte e l’Irisme Consulting, Istituto di ricerca sociale e di mercato, hanno condotto una indagine sui servizi e i costi delle
strutture ricettive balneari. La ricerca ha riguardato tutte e 15 le regioni italiane che affacciano sul mare, coinvolgendo 47 province e più di 100 località marittime. Per ogni località sono stati rilevati prezzi e servizi di 3-5 stabilimenti balneari. Per quanto riguarda le caratteristiche dei servizi di
balneabilità i dati sembrano sostanzialmente in linea con quelli dello scorso anno. L’aumento generalizzato si attesta anche per il 2004 sul 3%, con notevoli differenze tra le regioni e le varie località. La tendenza – secondo la ricerca – e’ comunque quella di una convergenza dei prezzi verso un livello medio alto. Le località più economiche hanno leggermente rialzato le tariffe, quelle più ‘esclusive’ non hanno ritoccato di molto i prezzi e propongono qualche servizio in più. L’offerta e’ molto varia e lo scenario di spesa estremamente variabile, anche nello stesso tratto di costa. Aumenta la balneabilità delle nostre spiagge e si conferma la possibilità di unire all’abbronzatura una miriade di attività di intrattenimento, dal fitness ai giochi per bambini. E se lo scopo è trattenere il bagnante il più a lungo possibile, l’obiettivo sembra centrato. Coccolare il cliente è la parola dþordine per gli stabilimenti: massaggi, lezioni di ballo, acquagym, sport estremi, corsi di meditazione zen: un’organizzazione affinata nel corso degli anni che trova nella riviera romagnola la sua massima espressione, ma che si sta affermando in ogni località italiana. Comincia a prendere piede la specializzazione degli stabilimenti dove i servizi offerti vengono ritagliati per specifici target di riferimento (giovani, bambini, anziani) oltre che per le capacità di spesa. La ricerca del Salvagente e di Irisme Consulting svela inoltre che aumentano le tariffe che si
rivolgono ad una clientela esclusiva e diminuiscono sensibilmente gli stabilimenti che offrono prezzi ‘popolari’. Nonostante la diminuita capacità di spesa degli italiani gli stabilimenti di fascia alta (circa un quarto del totale) hanno operato un ulteriore rincaro; bisogna però considerare che circa il 75% dei clienti usufruisce degli stabilimenti di fascia bassa e media. Per quanto riguarda l’offerta standard, ombrellone più due lettini, è il nord del Paese a far registrare l’aumento più consistente, mentre rimangono percentualmente invariate le tariffe del centro e del sud e isole. Al nord, infatti, in bassa stagione c’è stato un rincaro dell’8,3% (3,2% in alta) per l’affitto giornaliero e del 5,4% in alta stagione (3,2% in bassa) per l’abbonamento mensile. Il centro rimane in ogni caso più caro per quel che riguarda l’affitto giornaliero (15 euro in bassa stagione e 18 in alta) a differenza del nord, più costoso negli affitti mensili (265 euro in bassa stagione e 310 in alta). Considerando la media totale delle tariffe, per le tipologie considerate, in Italia l’aumento è stato dell’2,7% in bassa stagione e del 2,4% in alta per l’affitto giornaliero di un ombrellone e due lettini,
mentre per il mensile si è avuta una crescita del 3,3% in bassa stagione e del 3,1 in alta. A livello regionale la situazione si mostra ovviamente più differenziata: la Liguria si conferma la regione più cara con abbonamenti mensili e giornalieri al di sopra della media. Nell’area ligure per usufruire di ombrellone e lettini per un giorno in alta stagione c’è bisogno di una spesa di 23,50 euro, mentre l’abbonamento mensile arriva a ben 500 euro, con aumenti
rispettivamente del 4,4 e del 4,1% rispetto al 2003. La Calabria si conferma la regione più economica: per ombrellone più due lettini al giorno la spesa è di 10,5 euro e di 210 euro al mese, ma fa registrare un aumento percentuale abbastanza consistente, rispettivamente del 10,5 e dell’8,6%. Si allinea alla Calabria la Sicilia, 10 euro il giornaliero in alta stagione e 220 euro in bassa. Al top della spesa, Toscana e Lazio vengono subito dopo la Liguria e anche se le tariffe in queste regioni non subiscono aumenti rilevanti, rimangono tra le più costose. Ombrellone e due lettini per un giorno in alta stagione costano 19,5 euro in Toscana e 18,50 euro nel Lazio, mentre gli abbonamenti mensile si attestano sui 330 euro per la Toscana e 310 per il Lazio. Emilia Romagna e Veneto sono le regioni del nord più abbordabili (con l’Emilia Romagna più vantaggiosa nel giornaliero). Al sud leggero ritocco in su per la Puglia (14,5 euro per il giornaliero in alta stagione e 275 euro per un mese), mentre rimane invariato il Molise (13,50 euro il giornaliero e 240 euro il mensile). Discorso diverso per Campania e Sardegna, che ospitano due tra i tratti di costa più belli e costosi di Italia (la Costiera Amalfitana e la Costa Smeralda) insieme a località molto esclusive (Capri e Porto Cervo). In Campania la dotazione standard arriva a costare mediamente in alta stagione 15,50 euro e l’abbonamento mensile 315 euro, mentre in Sardegna ci si attesta rispettivamente sui 17 euro per il giornaliero e sui 385 euro per il mensile. In bassa stagione l’andamento dei prezzi ricalca più o meno quello dell’alta stagione. La più cara rimane la Liguria con 19,00 euro per un affitto giornaliero di ombrellone più due lettini e 435,00 euro per il noleggio mensile. La più economica la Calabria rispettivamente con 9,00 euro e 175,00 euro. Gli aumenti più consistenti si registrano in Abruzzo e Friuli V.G. per l’abbonamento mensile (rispettivamente più 15,3 per cento e più 10,5 per cento) e in Veneto per il nolo giornaliero (più 11,1 per cento). Sempre in fondo alla classifica dei prezzi rimangono Sicilia e Molise per il giornaliero Abruzzo e Friuli per il mensile con rispettivamente 150,00 e 165,00 euro. In cima alla classifica delle province più costose figurano ovviamente quelle di Liguria e Toscana. Genova e Imperia risultano le più care sia per l’affitto giornaliero che per quello mensile (rispettivamente 23 e 21 euro il giornaliero in alta stagione, 620 e 470 il mensile). Subito dopo Lucca, Livorno e Grosseto, seguite a ruota da due delle province laziali, Roma e Latina. Volendo stilare una classifica delle località più care della penisola, per l’affitto di un ombrellone più due lettini in alta stagione, tra le prime dieci ben nove sono liguri. C’è solo Capri a impedire una top ten tutta ligure. Nella gara del
risparmio in testa c’è molta Sicilia, Veneto e Calabria. Infine, il Friuli e il Molise rimangono le regioni con il maggior numero di stabilimenti che accolgono al loro interno i nostri amici a quattro zampe, ma se per il Friuli si può evidenziare una variazione positiva con un incremento del 3,1%, il Molise continua a subire un lento ma costante decremento (-3,2%) degli stabilimenti disposti ad ospitare animali. Una regione che mostra un’inversione di tendenza rispetto all’anno scorso è l’Emilia Romagna che, rispetto al 2003, vede
diminuire del 5,5% gli stabilimenti in cui è consentito l’accesso agli animali. La palma d’oro per l’accoglienza spetta alla regione Puglia dove si è verificato un incremento del 23,5% di stabilimenti organizzati per accogliere gli animali, mentre la regione che in qualche modo sembra voltare le spalle a
coloro che posseggono un animale e non vogliono separarsene è la Sicilia, dove si rileva la maggiore mortalità di stabilimenti per animali (-15,2%).

News Correlate