sabato, 18 Maggio 2024

Eurispes: non esiste il Sistema Italia, ma il sottosistema delle Regioni

Enit sempre più svuotato, mentre le Regioni spendono senza un indirizzo centrale

Turismo, un’industria che fatica a crescere, dove non esiste un ‘sistema Italia’ ma la rete delle Regioni: questa la fotografia scattata al settore dall’Eurispes, nell’ultimo rapporto sull’Industria del turismo in Italia. Nel periodo 2000-2003, stando al rapporto, il nostro Paese ha perso circa 3 milioni di presenze straniere, con un saldo negativo di circa 4 miliardi di euro annui. E il bilancio del 2004 è ancora più pesante, con una ulteriore riduzione delle
presenze del 10%: altri 4 milioni in meno rispetto al 2003. Dati a cui si aggiunge quello a ribasso del finanziamento statale all’Enit: per il 2004 pari a soli 24,2 milioni di euro, contro medie europee stimate nettamente superiori. ”In campo turistico, oggi ci troviamo di fronte non ad un ‘sistema Italia’ ma ad una serie di 20 sottosistemi regionali strutturati in maniera totalmente difforme tra loro, con altrettante strategie di marketing. Manca una vera politica di governo della complessità e di promozione del prodotto Italia all’estero”. Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, commenta così la fotografia di cifre scattata dal rapporto su ‘L’industria del turismo in Italia’, anticipato alla stampa. Un’industria, ricorda Fara, che rappresenta il 12% del Pil nazionale e il 12,5% dell’occupazione. E per la cui promozione Regioni e Province autonome, nel 2004, hanno speso 266 milioni di euro contro i 24,2 in dotazione all’Enit. In un’Italia che risulta quarta nella graduatoria degli arrivi internazionali nei 10 Paesi leader nel mondo per il turismo, le cifre parlano comunque di calo di presenze e saldi negativi: nel solo 2004 le presenze straniere si riducono del 10%, con 4 milioni in meno rispetto al 2003. Nel dettaglio, calano del 15% il turismo tedesco, austriaco, svizzero in Liguria e addirittura del 30% quello tedesco in Campania. Nel 2003 gli arrivi dall’estero sono stati 39,6 milioni, con una flessione di presenze rispetto al 2002 di -0,5%. Secondo alcuni dei maggiori operatori stranieri che lavorano
in Italia – si legge nel rapporto – è possibile individuare varie cause della penalizzazione del settore: dai prezzi esosi di alberghi, bar, ristoranti e spiagge a strutture alberghiere vecchie e inadeguate, dalla forte concorrenza delle mete turistiche più economiche allo scarso budget per la comunicazione sull’Italia. Aggraverebbe la situazione il peso di un’Iva al 10% contro l’8% della Grecia, il 7% della Spagna, il 5,5% della Francia. Pesante, oltretutto, il bilancio per l’investimento nella promozione del prodotto Italia: per il 2004, sono stati 266 i milioni di euro destinati alla promozione turistica da Regioni e Province autonome contro i 24,2 milioni dell’Enit. Enit che nel biennio 2002-2004 ha visto scendere di oltre il 30% il budget a propria disposizione. Qualche particolare ci dice che in una graduatoria della ‘spesa promozionale per turista’, si classificano ai primi posti Valle D’Aosta (11,30 euro pro capite), Trento (8,48), Friuli Venezia Giulia (8,20), Calabria (7,53); in coda Piemonte (1,88), Molise (1,53), Lazio (0,74). E non sono rosee le previsioni dell’Eurispes per il 2005; mentre stima una crescita annua del settore negli altri Paesi mediterranei, entro i prossimi 10 anni. Considerando il periodo 1985-2005 la capacità di attrazione turistica è destinata a diminuire ancora: a livello internazionale passerà dal 7,6% al 5,5%, con conseguente calo
dei profitti. Se diminuiranno gli arrivi dalla Germania (-4%) e dalla Francia (-2,8%), gli arrivi mondiali cresceranno invece del 3% e la quota degli arrivi dai paesi emergenti passerà dall’8,4% al 19,6%.
E’ il settore del turismo straniero, dunque, ad aver risentito maggiormente, dal 2003 e fino ai primi mesi del 2004, della crisi dell’intero comparto. I numeri passano da 44.413.000 a 43.198.000, nel confronto dei periodi compresi fra gennaio e luglio del 2003 e del 2004. Regione italiana maggiormente penalizzata dalla flessione risulta il Friuli Venezia Giulia, a dispetto di un incremento per il Lazio. Dato parzialmente consolatorio: gli stranieri spendono di più; per i primi mesi del 2004 si parla infatti di 16.829 milioni di euro contro i 15.497 dello stesso periodo nel 2003. Le città preferite per gli acquisti? Roma, Milano, Venezia, Firenze.
Non tutto il turismo è straniero. Dal rapporto, risulta infatti che nel 2003 ben 46,5 milioni di italiani si sono presi una vacanza, per una spesa sostenuta di 56 miliardi di euro. Aumento, è bene notare, da attribuire ai rincari che non hanno certo risparmiato il settore. Gli italiani continuano ad amare i villaggi turistici all’estero, le crociere, i tour nelle capitali europee. Almeno
così appaiono nel rapporto Eurispes. I primi mesi del 2004, da gennaio a luglio, hanno registrato comunque una lieve flessione degli spostamenti all’estero: 23.772.000 viaggiatori contro i 28.913.000 del 2003. Viaggiano di più, poi, i residenti nel nord-ovest e del nord-est; in coda sud e isole.
Ma dove vanno i nostri connazionali? Nel 2003 sono stati in 24.518.000 a scegliere i paesi dell’Unione europea, seguiti con lo scarto di circa un milione dagli stati extra europei; distaccata, con 2.522.000 preferenze, l’America.

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