sabato, 18 Maggio 2024

Federalberghi, non è più rinviabile l’istituzione del Ministero del turismo

Bocca, la riforma del titolo V della Costituzione è stato un boomerang che ha ridotto visibilità

L’Italia turistica non ha un
indirizzo politico, la riforma del Titolo V della Costituzione,
che ha delegato ogni competenza alle Regioni, si e’ rivelata in
questo settore un boomerang, poiche’ ha finito col ridurre la
visibilita’ del Paese nel mondo, e per questo devono essere
prese misure urgenti, a cominciare dalla prossima Finanziaria.
Questa l’analisi del presidente della Federalberghi,
Bernabo’ Bocca, alla lettura dei dati sul turismo estivo
presentati oggi dalla Federazione.
”La recessione economica nella quale l’Italia – osserva il
presidente della Federalberghi – si trova non poteva farci
sperare in risultati molto diversi da quelli ottenuti. L’
Italia, con la riforma del Titolo V della Costituzione,
realizzata cinque anni or sono, che ha delegato alle Regioni
ogni competenza in materia turistica, ha fatto un buco nell’
acqua e la riforma si e’ dimostrata, purtroppo, un boomerang che
ha ridotto la visibilita’ complessiva del Paese nel mondo.
Bocca, poi, lancia una precisa accusa: ”l’Italia non ha un
disegno di politica del turismo e la riforma dell’Enit non e’
stata ancora attuata appieno in quanto, per esempio, il Comitato
Nazionale per il turismo, che dovrebbe definirne la mission, non
e’ stato ancora insediato”.
”L’Italia, sulla falsariga di altri Paesi europei ed
extraeuropei, che dispongono di un organismo centrale di
rappresentanza politica, non ha piu’ da quasi quindici anni il
ministero del Turismo nonostante un nostro recente sondaggio
dica che il 69,5% degli italiani sia propenso alla sua
reintroduzione”, prosegue il presidente di Federalberghi,
secondo il quale il nostro Paese deve dare attuazione ai
cosiddetti ‘buoni vacanza’, previsti nella Legge Quadro sul
Turismo del 2001, per a favorire le vacanze delle famiglie
italiane.
Bocca chiede poi che si dia la possibilita’ alle imprese
turistiche di accedere ad un credito bancario turistico
agevolato all’1%, ”come accade in altri Paesi, per permetterci
di accelerare quelle opere di ristrutturazione ed ammodernamento
che ci consentano, pur in una fase recessiva, di adeguare sempre
meglio le nostre strutture”.
”Insomma – conclude – a questo punto necessitano vere misure
urgenti. Non c’e’ piu’ margine per compromessi se vogliamo avere
una prospettiva di rilancio gia’ per il 2006. E la Legge
Finanziaria per il 2006 deve affrontare con coraggio iniziative
in campo fiscale, infrastrutturale e della promozione”.

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