lunedì, 20 Maggio 2024

Federalberghi, siamo all’avanguardia per sicurezza

L’Italia spicca per le misure antincendio

Quasi il 15% degli oltre 33 mila alberghi esistenti in Italia sono ubicati in aree storiche o in edifici antichi, tali da rendere molto complessa la realizzazione di interventi strutturali per la messa in sicurezza della struttura. A sostenerlo è stato il presidente della Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca, aprendo il lavori del convegno ”Quale sicurezza negli alberghi europei”, che si è svolto venerdì nell’ambito di HOST 2003, il salone internazionale dell’ospitalità professionale patrocinato dalla Federazione. Il 14 ottobre scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del ministero dell’Interno che
introduce soluzioni tecnologiche e gestionali che consentono di ottenere buoni risultati in tema di sicurezza negli alberghi italiani con interventi meno radicali. ”Con questa revisione della norma – ha spiegato Bocca – gli alberghi italiani non perderanno in sicurezza, ma anzi sarà
possibile, nel rispetto delle peculiarità di un edificio
storico piuttosto che in un contesto urbanistico ad elevata
rilevanza artistica, mantenere integre le caratteristiche
architettoniche originarie, andando ad intervenire su quegli
assetti interni efficaci a garantire la reale sicurezza della
struttura e delle persone. Questa regolamentazione pone l’Italia all’avanguardia a livello europeo in tema di sicurezza antincendio”. A confermare le affermazioni del Presidente della Federalberghi-Confturismo si sono espressi, nel corso del convegno, Stewart Kidd, esperto europeo nella prevenzione dei rischi antincendio, Marguerite Sequaris, direttore dell’HOTREC, l’organizzazione europea degli alberghi, ristoranti e caffè e Michel De Blust, direttore dell’ ECTAA, l’organizzazione che raggruppa le imprese di viaggio e turismo dell’Ue. Il convegno è stato concluso da Maurizio Balocchi, sottosegretario del ministero dell’Interno, il quale ha sottolineato come ”l’attenzione del governo sulla delicata materia ha consentito di considerare le esigenze strutturali degli alberghi italiani, ma nel rispetto di ben precise regole di sicurezza, oggi – più specifiche ed articolate, nell’interesse dei fruitori delle strutture e della collettività”.

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