lunedì, 6 Maggio 2024

Federturismo, il 2003 chiuderà in crescita

Moderato ottimismo per il 2004

Per la vera ripresa nell’industria
del turismo c’è ancora da aspettare ma il 2003 si chiuderà con una crescita degli arrivi, a livello mondiale, pari al 3%: le riflessioni sul consuntivo 2003 e le previsioni di sviluppo per il 2004 sono contenute in un’analisi messa a punto da Federturismo con il Centro studi Confindustria.
Ecco il quadro che emerge: nel 2003 il mercato turistico
internazionale è stato fortemente penalizzato dalla situazione di insicurezza prodotta dal conflitto iracheno e dall’emergenza sanitaria in Asia, nonché dal perdurare di un rallentamento dei consumi in molti paesi che per tradizione generano flussi turistici. In questo quadro, il settore turistico nell’area dell’euro è stato frenato anche dal notevole apprezzamento dell’euro, che ha reso più competitive le destinazioni esterne a quest’area. Secondo la World Tourism Organization (WTO), tuttavia, le imprese del sistema del turismo hanno saputo dimostrare buone capacità di tenuta e di recupero dopo l’11 settembre. L’anno in corso, infatti, nonostante le difficolta’ incontrate, è destinato a chiudersi con una crescita degli arrivi, a livello mondiale, pari al 3%. Questo aumento permetterà al settore di superare i livelli di attività raggiunti nel 2000 ovvero nell’anno boom del turismo. Le entrate valutarie sono, però, destinate a salire solo marginalmente (+0,3%) a causa del calo della spesa media unitaria. Il turismo in Italia nel 2003 per i primi sette mesi, ha registrato perdite negli arrivi dovute
soprattutto alla riduzione della domanda proveniente da Stati
Uniti e Giappone. Gli effetti di questa crisi si sono manifestati con una riduzione dell’avanzo della bilancia dei
pagamenti turistici che, secondo i dati dell’Ufficio Italiano
Cambi, nei primi nove mesi del 2003 è sceso a 7.630 milioni di euro da 8.759 milioni di euro dello stesso periodo 2002. Secondo le aziende del settore questa situazione si sarebbe venuta a creare non tanto per una minore voglia di viaggiare (che non è diminuita) quanto invece per una più bassa disponibilità di spesa che, in molte situazioni, induce a rinviare la decisione d’intraprendere un viaggio non proprio necessario. Il settore turistico italiano è penalizzato, poi, non solo dall’ancora difficile situazione congiunturale in Italia e dall’instabilità geo-politica internazionale, ma anche dalla competizione da parte di nuovi Paesi, con i quali è impossibile competere sul fronte dei prezzi perché le condizioni normative, fiscali, salariali e sociali, sono diverse e non confrontabili. Le previsioni per gli ultimi mesi dell’anno – osserva lo studio curato da Federturismo – sono moderatamente ottimistiche. Secondo le valutazioni di Federturismo, infatti, i turisti che hanno rimandato il viaggio durante i mesi passati potrebbero realizzarlo ora, anche grazie alla ripresa in corso negli Stati Uniti e ai primi timidi segnali di un qualche recupero dell’attività economica che hanno iniziato a manifestarsi in gran parte dei paesi dell’area dell’euro, Italia inclusa. Su questo scenario continua a pesare, tuttavia, l’instabilità geopolitica internazionale, che si è acuita con la recente recrudescenza di attentati terroristici. Alla luce di queste considerazioni il Ciset, Centro Internazionale di Studi e ricerche sull’Economia Turistica – Università Cà Foscari di Venezia, ha recentemente rivisto le proprie previsioni di crescita dei flussi turistici internazionali da e per l’Italia per il biennio 2003-04. Secondo il Ciset gli arrivi di stranieri in Italia salirebbero dello 0,7% nel 2003 e dell’1,8% nel 2004. Sulla performance del 2003 peserebbe il lieve calo dei turisti stranieri provenienti dall’Europa centrale, il bacino più importante di flussi turistici per l’Italia (che rappresenta quasi la metà del totale degli arrivi in Italia), e la netta contrazione di visitatori provenienti dagli Stati Uniti e dal Giappone. Tassi di crescita positivi sono invece previsti per i visitatori provenienti dall’ area mediterranea e dal Nord Europa. Infine dovrebbe risultare in netta espansione il numero di turisti provenienti dall’ Est Europa e dall’Asia (Giappone escluso). Il recupero dei flussi turistici previsto per il 2004 sarebbe favorito dall’accelerazione del numero dei visitatori provenienti dall’ area mediterranea, dal Nord Europa, dall’Est Europa e dall’Asia (Giappone escluso). Tornerebbero a mostrare dei tassi di crescita positivi, seppure contenuti, gli arrivi dall’ Europa centrale (+0,3%) e dall’ extra Europa (+0,6%). Anche nel biennio 2003-04 le partenze degli italiani verso
l’estero dovrebbero continuare a crescere a ritmi piuttosto
sostenuti. Questa dinamica verrebbe favorita sia dal forte
apprezzamento dell’euro che rende le mete turistiche esterne
all’area dell’euro più attraenti, sia dall’introduzione dell’
euro che facilita i viaggi degli italiani all’interno dei paesi dell’Unione monetaria. Questa previsione, insieme a quella formulata per i flussi turistici in entrata, suggerisce che nel 2003 e nel 2004 proseguirà la tendenza, iniziata nel 2001, alla riduzione dell’avanzo della bilancia dei pagamenti turistica. Le previsioni di medio-lungo periodo: secondo la WTO il turismo nel medio-lungo termine dovrebbe ritornare a mostrare tassi di sviluppo più o meno in linea con quelli registrati nel corso degli anni Novanta. Questo quadro di previsione, che tiene conto degli effetti dell’11 settembre nonché delle attuali tensioni geo-politiche internazionali, considera gli effetti dell’ allargamento a Est dell’Ue e delle potenzialità di crescita dei flussi (da e per) nuove destinazioni (Cina e Russia in testa). Sulla base di queste ipotesi la WTO prevede che gli arrivi internazionali si porteranno a 1.560 milioni nel 2020. L’Europa, grazie al contributo di Spagna, Francia e Italia (che si collocano tra le prime cinque destinazioni incalzate dalla Cina) e all’ allargamento a Est, rimarrà la prima destinazione con 717 milioni, seguita dall’Asia orientale e dal Pacifico con 397 milioni e dalle Americhe con 282 milioni. Turismo, settore da tutelare a livello mondiale: la
valutazione del ruolo che il mondo del turismo può svolgere per la crescita economica e sociale dell’economia mondiale è stato oggetto di riflessioni da parte di diversi organismi
internazionali. Il World Tourism Travel Council ha pubblicato
il ‘Programma per un Nuovo Turismo’, in cui richiama l’
attenzione dei governi e delle imprese sulle esigenze di
adottare provvedimenti a lungo termine che assicurino
prosperità al settore dei viaggi e del turismo.

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