Federturismo, la Bce non può fare solo il cane da guardia dell’inflazione

Jannotti Pecci, serve una politica monetaria improntata allo sviluppo

”E’ antistorico immaginare un ritorno alla lira, ma sarebbe auspicabile che la Banca Centrale Europea non si limitasse piu’ a fare il cane da guardia dell’inflazione, e mettesse in atto anche una politica monetaria intervenendo sul rapporto euro-dollaro”. Lo sottolinea il presidente di Federturismo Costanzo Jannotti Pecci. ‘Un rapporto di cambio poco vantaggioso rispetto al dollaro – spiega il rappresentante dell’organizzazione di Confindustria – ha conseguenze anche nel turismo dell’area euro. Anche se con le dovute attenzioni, la Bce dovrebbe dunque intervenire su questo rapporto di cambio e consentire ai paesi membri politiche di spesa che rilancino i consumi. Dovrebbe insomma fare
attenzione non solo all’ inflazione, ma anche allo sviluppo. Mentre la Federal Reserve interviene sul dollaro anche piu’ volte in pochi mesi, in Europa invece rimaniamo fermi, e questo moltiplica gli effetti negativi del rapporto di cambio sugli investimenti”. ”Insomma – sintetizza Iannotti Pecci – la Bce dovrebbe agire da organismo politico, oltre che tecnico”. Quanto agli effetti dell’euro sui prezzi del settore in Italia, osserva ancora il presidente di Federturismo, ”i rialzi si sono verificati solo tra i pubblici esercizi, anche se ormai,
di fronte al calo della domanda, dovrebbero, se non rientrare, almeno essere metabolizzati. Gli alberghi invece, se si guarda ai prezzi dei pacchetti turistici, rispetto al 2000-1 sono rimasti sostanzialmente stabili o comunque in linea con l’ inflazione. I veri problemi vengono piuttosto da altri paesi sul
mercato, dalla Croazia alla Spagna, da Malta a Cipro, anche se teniamo sul buon rapporto tra qualita’ e prezzo”.

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