martedì, 21 Maggio 2024

Federturismo lancia l’allarme per il DDL sulla competitività

Jannotti Pecci, la Commissione Bilancio del Senato lo sta stravolgendo

Fara’ bene il governo a riproporre ”seccamente” con un maxi-emendamento il testo governativo originario ponendo la doppia fiducia alle Camere: sarebbe il
”male minore” per il turismo e per la riforma dell’Enit. La richiesta e’ di Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federturismo-Confindustria, preoccupato dalla valanga di emendamenti e subemendamenti prodotti alla Commissione Bilancio
del Senato nella parte del provvedimento che riguarda il turismo. Jannotti Pecci ha bollato ”il limitato senso della misura e di opportunita’ ” mostrato a suo giudizio sia da diversi gruppi di interesse sia ”da parlamentari che non si sono loro negati nell’accogliere, presentare e produrre emendamenti”. Il presidente di Federturismo ha rincarato la dose contro quello che gli sembra un vero e proprio stravolgimento dell’articolo del ddl dedicato al turismo. Il testo originario ”era sufficientemente rappresentativo, dopo il confronto in
sede di preparazione governativa, delle intese tra Governo, Regioni e rappresentanze di imprese in materia di riforma dell’Enit”. Il testo consegnato all’aula dalla Commissione ”e’ una rara enormita’ che sostanzialmente mira ad aggiungere poltrone negli organi di amministrazione e nei comitati”. ”C’e’ posto per tutti – ha aggiunto Pecci – nella visione pletorica che ne e’ emersa, senza limiti ad altre aspirazioni che, in questo quadro, potranno trovare ancora accoglimento nel seguito del dibattito parlamentare. Tra le ‘chicche’ vi sono
finanche la definizione di rifugio di montagna e gli sportelli postali nei comuni montani. Con il risultato che alcune valide proposte effettivamente migliorative annegano in un incredibile repertorio del ‘tutto e di piu’ ‘ su cui le Camere dovrebbero pronunciarsi nei tempi ristrettissimi residui per salvare
l’attesissimo provvedimento”. La conclusione del presidente di Federturismo e’ ”nell’amara constatazione di quale senso collettivo e dell’interesse generale aleggi nel Paese in materia di industria del turismo, vista l’indifferenza con cui le piu’ diverse pretese o nicchie hanno operato per vanificare quel poco di riordino che si poteva ottenere ed alla pronta disponibilita’ della politica a farne merce di scambio”.

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