Per consentire uno sviluppo omogeneo del turismo occorre coniugare ambiente e sostenibilità. E’ quanto sostiene Giancarlo Abete, presidente di Federturismo/Confindustria, secondo il quale “è una condizione per l’ulteriore sviluppo dell’industria turistica del Paese, tenendo conto delle attuali prevalenti concentrazioni dei flussi e per realizzare una fruizione più equilibrata delle risorse naturali e culturali aventi valenza turistica che sono diffuse con uniformità sul territorio nazionale”.
“In tale quadro di tutela e di valorizzazione – ha affermato Abete – vanno considerate le potenzialità turistiche del Mezzogiorno, tenendo conto delle esigenze e carenze infrastrutturali che hanno ritardato lo sviluppo dei flussi verso quell’area”. Per Abete una giusta politica per il turismo si deve basare su un “assetto virtuoso delle competenze istituzionali” che “riconosca i ruoli giusti di pubblico e privato, di Stato, Regioni, Province, Comuni, Aree metropolitane, superando il rischio di uno stallo istituzionale, come nel caso della legge 135/2001, in relazione ai contenuti del nuovo Titolo V della Costituzione, per evitare che vadano dispersi nella sostanza tutti i fermenti nuovi contenuti nella legge di riforma del turismo, in particolare i sistemi turistici locali e la ribadita collaborazione pubblico-privato”. Secondo Abete, poi, è necessario riconoscere “centralità”
alle imprese perché “la loro competitività è al tempo stesso scelta non eludibile e precondizione per la competitività del sistema turistico italiano, un sistema che deve continuare ad essere attrattivo, di qualità, capace di realizzare cambiamenti ed innovazione basate su un più largo utilizzo di giovani
motivati, preparati e creativi, adeguatamente formati a tutti i livelli”.