mercoledì, 17 Luglio 2024

Ferrovie, Catania punta all’utile dal 2006

Il nuovo ad intende avviare una politica di discontinuità con Cimoli

Le Ferrovie hanno bisogno di una nuova politica all’insegna della ”discontinuità” rispetto al piano dell’ex vertice sia per quanto riguarda gli obiettivi di crescita, sia per quelli della logistica, degli investimenti e della produttività. ”Rispetto al piano Cimoli ci stiamo dando obiettivi più ambiziosi: discontinuità è la nostra parola magica” afferma infatti il presidente ed amministratore delegato delle Ferrovie, Elio Catania, in un’intervista a Il Sole 24 Ore. Per lo sviluppo di quella che è ”oggi forse la più grande azienda industriale italiana” Catania punta così ad ”anticipare di un anno”, rispetto a quanto previsto dal piano Cimoli, ”il ritorno all’utile: nel 2006, anziche’ nel 2007”. E per il 2004 Catania spera di chiudere in pareggio. Obiettivi questi raggiungibili puntando tutto sul ”cliente che, sul treno, deve poter soddisfare tutte le proprie esigenze sia
di lavoro sia di svago”. Il primo elemento di ”discontinuità” individuato da
Catania è riguardo alla crescita del gruppo: l’obiettivo sono le due cifre ”a condizione – spiega dalle colonne del quotidiano finanziario – che si sciolga il nodo della tariffe”. Sul fronte della logistica, invece, la strategia del nuovo
vertice è l’addio alla parola cargo – ”che mi dà il senso del puro trasporto”, dice Catania – per ”passare ad un business di logistica integrata ed intermodale fondata sul servizio porta a porta”. Gli investimenti restano poi confermati in 38 miliardi di euro. Il presidente ed amministratore delegato delle società punta però ad ”una revisione critica degli investimenti –
afferma – basata sulla ricerca di una maggiore redditività”. L’ultimo ingrediente della ricetta Catania è poi una nuova politica ”della crescita dell’efficienza operativa”, cioè un’accelerazione della produttività del lavoro e maggiori tagli al costo del lavoro per unità di traffico rispetto al piano Cimoli”. Il tutto, però, deve essere realizzato centrando le strategie sul cliente, che deve diventare una vera ”ossessione”: i passeggeri – spiega infine Catania – dovranno poter lavorare, vedere film, scoprire ed apprezzare il
paesaggio.

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