mercoledì, 26 Giugno 2024

Fondazione Italia-Cina, Germania e Francia fanno di più

Luini, se non ci diamo una mossa questa opportunità ci sfugge

L’attenzione che l’Italia sta riservando ai cinesi ”lascia un po’ a desiderare. Germania, Francia e Olanda fanno molto di piu”’. E’ questa l’opinione espressa da Alcide Luini, direttore generale della Fondazione Italia-Cina, parlando alla Bit a margine dell’incontro sul volume ‘Benvenuti in Italia, cuore e giardino d’Europa’, edizione bilingue cinese-italiano rivolta ai turisti cinesi. ”I cinesi – ha detto Luini – sono fortemente corteggiati da tutti, se non ci diamo una mossa questa grande opportunita’ ci sfugge. Servono maggiori interventi per promuovere l’arrivo dei cinesi in Italia”. ”Come Fondazione Italia-Cina – ha aggiunto – riteniamo il turismo un fattore importante anche per far conoscere le eccellenze produttive italiane. Attraverso il turismo possiamo promuovere il made in Italy”. Secondo Luini, a rendere difficoltoso l’arrivo in Italia dei
turisti cinesi (un bacino stimato di circa cento milioni di persone, tanti sono attualmente i cinesi con un reddito superiore ai ventimila dollari) e’ ancora il problema dei visti. ”Nonostante l’impegno preso dal Ministero degli Esteri – ha
osservato – i tempi sono ancora lunghi. Nel 2003 l’ambasciata francese in Cina, che dispone di meta’ personale rispetto a quella italiana, ha dato il doppio dei visti dati da quella italiana”. L’utilita’ di un libro bilingue come quello prodotto dalla casa editrice Voices e’ stata sottolineata dai vari relatori nel
corso dell’incontro. ”I cinesi – ha sottolineato fra gli altri Sergio Togni, direttore generale dell’Enit – conoscono bene le squadre di calcio italiane e le citta’ di Venezia, Firenze e Roma, ma oltre questo non sanno nulla dell’Italia”.

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