martedì, 7 Maggio 2024

Giappone, superata la sindrome “11 Settembre”

L’Italia resta in testa alle preferenze dei turisti del Sol Levante

Mercato tra i primi al mondo per esportazione di turisti, il Giappone si è lasciato alle spalle la sindrome 11 settembre, tornando ai record di due anni fa, e ora esporta una nuova ‘razza’ di turisti: sempre meno gruppi organizzati con guida e bandierine, sempre più single e coppie di giovani e meno giovani, donne, e …tifosi di calcio. “E’ di nuovo boom – ha detto un portavoce della ‘Japan Travel Bureau (Jtb), la più grande agenzia di viaggi giapponese – e l’Italia in Europa consolida la sua posizione di numero uno. Perché offre di più e ha tutto per soddisfare le nuove tendenze dei nostri turisti: che ora amano viaggiare da soli, con scopi ben mirati, personalizzati, in libertà. E ci siamo subito adeguati approntando pacchetti turistici trasformati rispetto ai tradizionali viaggi organizzati ‘tutto di corsa’, in quattro-cinque giorni Milano-Firenze-Roma-Napoli”. Le previsioni sono rosee, come se il ‘terribile novembre 2001’ – il mese peggiore del dopo 11 settembre, quando i giapponesi in viaggio all’estero crollarono al 55% del novembre 2000 – fosse ormai lo sbiadito ricordo di un’epoca lontana. Nel periodo settembre 2002-marzo 2003 il loro numero dovrebbe eguagliare tendenzialmente l’annata record di tutti i tempi, il 2000, quando si arrivò ai 17,82 milioni di turisti. Il ‘Libro bianco 2002’ pubblicato dalla ‘Jtb’ offre un interessante identikit del nuovo ‘turista’ giapponese post-grandi comitive: donne sulla trentina e donne sopra i 50 anni, giovani e anziani con obiettivi mirati, come città d’arte grandi e piccole, eventi musicali, cucina tipica, partite di calcio con i giocatori più popolari e famosi; in forte aumento i ‘turisti di professione’ e, tra loro, quelli con più di 10 viaggi effettuati.

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