lunedì, 20 Maggio 2024

Gli italiani preferiscono il campeggio

Confedercampeggi chiede una legge apposita

Viaggia a gonfie vele il campeggio in Italia, con dati che non sembrano risentire della crisi che ha colpito il settore turistico. I dati per la stagione invernale sono positivi, complici probabilmente il carovita (che impedisce alle famiglie di affrontare viaggi piu’ impegnativi) e la voglia di contatto con la natura. Gli italiani, di conseguenza, si attrezzano con tende, camper e roulottes per intraprendere le vacanze. In totale sono piu’ otto milioni e mezzo, pari a circa due milioni e 850 mila famiglie, gli italiani che vanno in campeggio, mentre gli stranieri che vengono per lo stesso motivo in Italia sono quasi sette milioni. Le strutture attrezzate per il campeggio nella penisola sono quasi duemila e cinquecento, 833 le aree di sosta riconosciute dai comuni. Altre mille e seicento sono libere o gestite da privati.
Questo successo in termini di numeri porta la Confedercampeggio (Confederazione italiana dei campeggiatori che riunisce circa 170 club, 18 federazioni e
circa 20 mila nuclei familiari) a chiedere al governo una normativa apposita per il segmento turistico. “Non vogliamo – commenta il presidente, Gianni
Picilli – che per le vertenze legali che riguardano i campeggi vengano applicate, per analogia, le norme del codice civile relative agli alberghi”. E aggiunge che c’e’ bisogno di una legge quadro per tutelare il gestore e il campeggiatore sulle caratteristiche delle piazzole, le tariffe da
applicare e la durata del soggiorno: “Non si puo’ pretendere per una notte di campeggio – afferma – di farci pagare la tariffa corrispondente a tre notti. Ai costruttori, ai concessionari di vendita chiediamo di sostenerci, perche’ e’ inutile parlare solo di modelli nuovi o di accessori costosi o di vendita in aumento se poi non ci impegniamo a rendere piacevole l’uso e il movimento del veicolo”.

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