lunedì, 8 Luglio 2024

Goletta Verde, “mare blu” ciao ciao

In un solo anno perso il 4,5% del mare a zero inquinamento

Peggiora lo stato di salute del mare
italiano. La percentuale delle acque di balneazione a zero
inquinamento e’ passata dal 92% del 2004 all’87,5% di
quest’anno, una dimostrazione delle condizioni ”precarie”
degli scarichi fognari. Erosioni del litorale, uno stato diffuso
di illegalita’ e abusivismo costiero, con 3.300 casi registrati
nel 2004, sono gli altri mali che affliggono le coste italiane.
Insomma, piu’ sono forti le ecomafie, piu’ l’ambiente ne
risente, con maggior danno proprio per le regioni che potrebbero
puntare sulle risorse naturali e sul turismo.
E’ questa la fotografia scattata da Golette Verde, la storica
campagna estiva di Legambiente che e’ arrivata oggi in porto,
dopo che le tre imbarcazioni hanno percorso per due mesi in
lungo e in largo le coste nostrane, ed i cui risultati sono
stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza
stampa nella capitale.
Il mare italiano, dunque, mostra qualche segnale di
affaticamento, ma non va certo meglio per le foci dei fiumi. Qui
il 70% dei punti campionati e’ risultato ”inquinato o
gravemente inquinato”, un segno evidente che i problemi sono
”a monte”, spiegano gli ambientalisti. Solo il 70% degli
scarichi urbani, ad esempio, viene filtrato prima di finire
nelle acque marine o lacustri, e la percentuale scende a mano a
mano che si va verso sud.
La situazione, infatti, non e’ uguale per tutta l’Italia,
anche incrociando i diversi indicatori: dalla balneabilita’
all’illegalita’, dall’abusivismo sul demanio alla depurazione.
Prima assoluta la Sardegna, che puo’ vantare anche il 94% di
acqua marina non inquinata, e alla quale Legambiente ha
assegnato un bell’8 in pagella. Ultima, invece, la Campania con
un 5,3. In mezzo troviamo Basilicata, Toscana, Friuli Venezia
Giulia e Liguria con la media del 7, seguita da Veneto, Marche,
Puglia, Molise e Emilia Romagna. Strappano a fatica la
sufficienza, l’Abruzzo e soprattutto il Lazio, bocciate oltre
alla Campania, Sicilia e Calabria.
Assegnate, poi, come ogni anno ai pirati del mare le bandiere
nere di Legambiente. Piu’ di una decina i vessilli, fra i quali
spicca, sottolinea l’organizzazione, quella consegnata alla
petroliera San Marco, sorpresa da un aereo della Marina francese
a ripulire le cisterne in una zona ecologicamente protetta a 268
chilometri al largo di Marsiglia e a 241 dalla Sardegna.
Bandiera nera, infine, ancora una volta al ministro della Difesa
Antonio Martino ”per non aver difeso la Sardegna e i suoi
abitanti dalle servitu’ militari”.

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