venerdì, 10 Maggio 2024

Il 27 marzo l’Assemblea dei Borghi più belli d’Italia

Il prossimo passo sarà la creazione del club di prodotto sul modello francese

E’ convocata per il 27 marzo a Specchia l’assemblea dei sindaci del Club ‘I Borghi più Belli d’Italia’, iniziativa nata nel 2001 tramite l’Anci Servizi e ispirata alla rete dei Plus Beaux Villages de France che è in grado di richiamare ogni anno, nei 142 Comuni classificati, quasi 12 milioni di turisti. Il circuito de ‘I Borghi più Belli d’Italia’ ha l’ambizione di diventare, come in Francia, una delle principali destinazioni turistiche del Paese, favorendo quello che i sociologi chiamano il ‘turismo di prossimità’, attento alla cultura dei luoghi come risorsa fondamentale. Sono 98 i Comuni italiani che possono fregiarsi del titolo e
soltanto quattro quelli pugliesi: Bovino, in provincia di
Foggia, Cisternino, in provincia di Brindisi, Otranto e Specchia, nella provincia di Lecce. ‘I Borghi più Belli d’Italia’ compaiono ogni anno in una guida pubblicata da Mondadori che sarà nelle edicole dal 18 maggio prossimo e distribuita dalla casa editrice come ‘Le Guide di Panorama Travel’. Il programma dell’incontro a Specchia prevede l’ intervento del sindaco del comune salentino, Antonio Lia, presidente Anci Puglia, e la relazione di Fiorello Primi, presidente del Club ‘I Borghi più Belli d’Italia’ e sindaco di Castiglione del Lago (Pg). Si approveranno poi il bilancio consuntivo 2003, il bilancio preventivo 2004, la revisione statutaria e iniziative in favore della promozione dei Borghi. Fiorello Primi – in una nota che annuncia l’iniziativa – sottolinea che il club ”è sorto dall’esigenza di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni dei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti”. ”Sono centinaia – aggiunge – i piccoli borghi d’Italia che rischiano lo spopolamento e il conseguente degrado a causa di una situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e commerciale. Per questo si è deciso di costituire un Club di prodotto che raccogliesse le giuste esigenze di quegli amministratori più accorti e più sensibili alla tutela e alla valorizzazione del borgo e che intendessero partecipare con convinzione ad una struttura associativa così importante ed impegnativa. Per essere ammessi occorre, infatti, corrispondere ad una serie di requisiti di carattere strutturale, come l’armonia architettonica del tessuto urbano e la qualità del patrimonio edilizio pubblico e privato, e di carattere generale che attengono alla vivibilità del borgo in termini di attività e di servizi al cittadino. Occorre inoltre impegnarsi per migliorare continuamente tali requisiti in quanto l’ingresso nel Club non ne garantisce la permanenza se non viene riscontrata una volontà, attraverso azioni concrete, di accrescerne le qualità”. Il Club – conclude Primi – ”non è stato creato per una mera operazione di promozione turistica integrata, ma si prefigge di garantire attraverso la tutela, il recupero e la valorizzazione, il mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto”.

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