venerdì, 29 Marzo 2024

Il turismo arabo volta le spalle agli Usa

Calo dell’80% negli ultimi 3 anni dalle spiagge della California

Dalle spiagge della California alle città sante della Mecca e di Medina, il turismo arabo volta faccia agli Stati Uniti per rivolgersi ai siti religiosi
nella regione del Golfo. Secondo un’indagine condotta dal Consiglio per il Commercio Estero degli Stati Uniti (Cce), il turismo dai Paesi arabi verso
gli Usa ha visto un calo drastico dell’80% negli ultimi tre anni. Allo stesso tempo sarebbe in aumento il turismo all’interno della regione mediorientale, con una crescita nell’ultimo anno dal 32% al 42%. ”Le compagnie aeree americane stanno perdendo ingenti guadagni a causa delle misure intraprese dal governo Usa dopo l’11/9, per controllare i flussi turistici in arrivo dai Paesi arabi”, ha dichiarato Nasser Al Tayar, direttore generale del gruppo turistico Al Tayar Tourism and Travel. Secondo Al Tayar, le misure restrittive imposte agli individui di nazionalità araba in viaggio verso gli Stati Uniti, ha indotto molti abitanti dalla regione mediorientale ad evitare gli Usa, un tempo meta privilegiata, e orientarsi verso mete più vicine e ‘sicure’. Secondo i dati forniti dal rapporto del Cce, le compagnie americane legate al settore turistico avrebbero registrato perdite per più di 30 miliardi di dollari negli ultimi due
anni. Dal luglio 2002 ad oggi le perdite dirette da parte di compagnie turistiche presso gli scali americani sarebbero di circa 25 miliardi di dollari, quelle indirette di circa cinque miliardi di dollari. In base allo studio, il calo di visitatori non riguarderebbe solo i turisti, ma anche le società arabe, di cui circa il 73% afferma di incontrare molte difficoltà nell’ottenere i visti di ingresso nel Paese. Secondo Yusuf Canaan, segretario generale dell’Arab Private Sector Travel Group, un gruppo che riunisce gli operatori turistici privati, prima del 11/9 solo il 32% della popolazione araba viaggiava nella regione mediorientale. Il numero sarebbe salito ora al 42%. ”Nel 2000 il Libano ha avuto solo 742.000 visitatori. Nel 2003 i turisti sono stati più di un milione, di cui il 40% arabi, soprattutto sauditi”. Mentre gli Usa registrano forti perdite sul fronte del turismo mediorientale, Paesi come l’Arabia Saudita vedono un aumento, nonostante i recenti attentati terroristici che hanno scosso il tradizionale regno petrolifero. I visitatori sono musulmani che si recano a Mecca e Medina per compiervi il grande pellegrinaggio (hajj), uno dei precetti dell’Islam, e il pellegrinaggio minore (umra), raccomandato dall’Islam ma non obbligatorio. Secondo il principe Abdulaziz bin Fahd Abdullah, vice segretario generale della Commissione Suprema del Turismo, il turismo religioso verso il Paese sarebbe in aumento grazie ad una aggressiva campagna pubblicitaria. ”La nostra Commissione ha lanciato una strategia per promuovere sia il turismo dall’estero sia quello interno, attraverso una forte campagna pubblicitaria sui media”. Il principe ha annunciato che la Commissione ha in programma di organizzare 18 festival religiosi per quest’anno, il doppio del 2003, per attirare turisti musulmani da tutta la regione.

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