”Il vino italiano in Cina e’ un status symbol per le classi emergenti che chiedono prodotti medio alti”. Parola di Carlo Paladin imprenditore agricolo
associato alla Coldiretti di Annone Veneto (Venezia) nella zona della Doc ‘Lison Pramaggiore’ che, gia’ da un paio d’anni, esporta sul mercato cinese. ‘Siamo entrati in Cina da Hong Kong dove c’e’ un mercato ricco e qualificato con clienti esperti che pero’ prima di acquistare vengono in Italia e vogliono conoscere le nostre cantine”. Refosco, Cabernet, Merlot, Pinot grigio e Prosecco sono tra i vini veneti i piu’ graditi su questo nuovo mercato, mentre per le altre regioni si stanno affermando Chianti, Sangiovese, Barbera, Barolo. ”A vincere – spiega l’imprenditore veneto – sono soprattutto i grandi nomi e le varieta’ internazionalmente conosciute, senza pero’ penalizzare i vini che si presentano con un buon rapporto qualita’ prezzo e un’immagine curata, dal
packaging alla promozione pubblicitaria, che in Cina avviene soprattutto direttamente nel punto vendita, considerando la vastita’ del Paese”. I volumi sono ancora modesti, ma per Paladin ”le prospettive, attraverso un lavoro di promozione, possono essere ”buone: e’ indispensabile – sostiene – lavorare
molto sul made in Italy evidenziando che il vino e’ un espressione della nostra storia, cultura e territorio”.