martedì, 21 Maggio 2024

In Montagna tira aria di crisi

L’Osservatorio propone formule più flessibili ed economiche. Il Trentino si conferma l’eccezione

Il 2005 si annuncia all’insegna della
crisi per la montagna italiana: la durata sempre piu’ breve
della stagione, l’aumento dei prezzi e una gestione passiva da
parte degli operatori turistici sono le cause principali della
crisi. Lo rivela un sondaggio condotto dall’Osservatorio della
montagna in collaborazione con la Trademark Italia Rimini, Input
Trento e Sociometrica Roma, su un campione di 475 clienti di
alberghi e residence, di 214 ospiti che hanno fatto una vacanza
in montagna di almeno 5 giorni negli ultimi 3 anni e presso
operatori attivi su tutto l’arco alpino.
La crisi riguarda tutte le regioni dell’arco alpino italiano.
Unica eccezione risulta l’Alto Adige, le cui localita’ sono
percepite come piu’ autentiche, pulite e caratteristiche e i
prezzi stabili.
La stagione estiva su tutto l’arco alpino – tranne che in
Alto Adige – dura 45-50 giorni, dalla prima settimana di luglio
fino al 15 di agosto.
Gli operatori intervistati si sono detti appagati dei ricavi
della stagione invernale e considerano la crisi prevista per
questa estate in linea con quella del triennio passato.
Moltissimi operatori non hanno aperto a giugno, malgrado il
caldo registrato in pianura e al mare.
I servizi e le infrastrutture di queste zone sono molto
scarsi e incapaci di rispondere in maniera adeguata alle nuove
esigenze del mercato.
I prezzi anche quest’anno hanno subito un visibile aumento,
come a Cortina. Soltanto gli albergatori altoatesini delle
localita’ minori si sono dimostrati sensibili a significative
azioni promozionali. Al di la’ del contesto ambientale, delle
passeggiate in mezzo alla natura e delle possibilita’ di
praticare attivita’ sportive, il prodotto turistico montano non
attrae piu’ come in passato.
Se, per quanto riguarda le localita’ altoatesine cresce la
presenza di turisti in motocicletta, soprattutto tedeschi, che
si spostano su due ruote tra i vari passi alpini, diminuisce un
po’ ovunque quella dei turisti indipendenti under 40.
Gli ospiti ancora fedeli alla montagna sono famiglie con
bambini (8 su 10) e anziani in cerca di tranquillita’, che
prediligono escursioni a piedi, passeggiate e degustazione di
prodotti tipici.
L’Osservatorio della montagna suggerisce una maggiore
flessibilita’ del sistema ospitale, a cominciare dalle modalita’
di prenotazione. La montagna estiva dovrebbe assumere una nuova
immagine all’insegna dell’allegria, del divertimento e
dell’ospitalita’. Fra le proposte dell’Osservatorio: bambini
gratis fino a 12 anni per il mese di luglio; annullamento delle
caparre delle permanenze minime; accettazione di carte di
credito e bancomat; maggiore offerta di elementi di benessere
(saune, bagni turchi, piscine caldi e spazi fitness).

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