domenica, 23 Giugno 2024

Iraq, le contromosse dei tour operator

Flessibilità e destinazioni alternative la ricetta per evitare la crisi

Il protrarsi della guerra e le prospettive di un conflitto non così breve come si era sperato in un primo momento, gravano sul turismo, che dopo la crisi seguita all’11 settembre, stava, con fatica, riprendendo fiato. La Fiavet, la federazione delle agenzie di viaggi, calcola che dal 15 gennaio scorso al 15 marzo le prenotazioni siano calate di circa il 15% rispetto alle stesse del 2002 e che dopo l’inizio della guerra si siano praticamente bloccate. Tour operator e alcuni operatori del settore hanno tentato di rispondere alle difficoltà mettendo in campo una serie di strategie. Il Club Med, per esempio, che nei prossimi giorni deciderà se aprire o meno i 4 villaggi che gestisce in Turchia – che dovrebbero aprire al pubblico tra fine aprile e primi di maggio – ha lanciato una serie di promozioni per le partenze di giugno, luglio e settembre. ”Dopo l’11 settembre siamo pronti a far fronte a situazioni di crisi – spiega Massimiliano Tiseo, direttore marketing del Club Med Italia – diventando sempre più reattivi e flessibili, ma mantenendo i nostri punti di forza e i nostri valori. Chiaramente – aggiunge – le nostre strategie verranno modificate in linea con lo svolgersi degli eventi”. Alpitour fa sapere che le cancellazioni vi sono state, ma in numero esiguo, e che la Pasqua andrà bene; prevede però un
possibile calo di presenze nelle proprie strutture in estate. I Viaggi del Ventaglio fanno sapere di avere, per Pasqua, il quasi esaurito nei propri villaggi sparsi nel mondo e che le disdette hanno riguardato per lo più i gruppi di viaggi organizzati dalle aziende. Per Assotravel la paura della guerra, a cui si sono aggiunti i casi di polmonite atipica, hanno messo in allarme i viaggiatori che tuttavia si sono mostrati più coraggiosi rispetto al passato.
C’è anche chi non rinuncia alle destinazioni già prenotate, per esempio in Egitto, ed anzi porta con sè un binocolo nella malcelata speranza di cogliere qualche scenario di guerra.

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