venerdì, 29 Marzo 2024

Istat, luci e ombre nel 2003

In calo i viaggi per vacanze, risollevatisi solo nel terzo trimestre

Forte calo dei flussi turistici in Italia nella prima metà del 2003, tendenza corretta nella parte finale dell’anno che ha registrato un discreto recupero. Sono calati i viaggi (-1,4% rispetto al 2002), le notti trascorse fuori casa (-4,5%) e l’84,6% degli spostamenti delle vacanze hanno avuto come destinazione località italiane: è il quadro della stagione turistica disegnato dall’Istat in un rapporto dedicato all’andamento del settore nel 2003. Sull’andamento del 2003 ha pesato negativamente la clientela straniera. Gli alberghi e le strutture complementari hanno registrato oltre 81 milioni di arrivi per un totale di quasi 342 milioni di presenze (con una media presenze pari a circa 4 giorni pro-capite). La componente domestica, diminuita dell’1,9% nel 2002, ha invece registrato un incremento dell’ 1,8% nel 2003 mentre la presenza estera, già
scesa dello 0,8% nel 2002, è diminuita nel 2003 del 5%. Sulla base dei dati trimestrali depurati della stagionalità le presenze totali hanno registrato diminuzioni marcate nei primi due trimestri (-1,6 nel primo e -1,5% nel secondo) e un calo più contenuto nel terzo (-1%) seguito da un significativo recupero nell’ ultimo trimestre (+2,1%). Un dato rilevato dall’Istat è l’incremento della componente italiana negli alloggi complementari (affittacamere, agriturismo ecc.) cresciuta del 4,1% contro una flessione del 5,1% degli stranieri.
La sorpresa è il Mezzogiorno. Una analisi territoriale delle presenze indica –
nell’indagine Istat – il prevalere di una tendenza complessiva negativa in tutte le ripartizioni geografiche, con la felice eccezione del sud e delle isole. In particolare, nel 2003 le regioni del nord-ovest hanno registrato un calo dello 0,8% per gli italiani e del 2,9% per gli stranieri. La contrazione più significativa è stata registrata dal Piemonte (-4,6%) mentre la confinante Valle D’Aosta ha registrato una crescita delle presenze sia degli italiani che degli stranieri. Contraddittorio l’andamento del nord-est dove si è registrata una dinamica positiva per gli italiani (+2,8%) e negativa per gli stranieri (-4,5%). Sostanzialmente stabile le presenze di italiani nel Centro ma in sensibile flessione quelle degli stranieri (-6,6%). Infine è il Mezzogiorno che ha
registrato una impennata delle presenze di italiani (+3,7%) bilanciate però da un forte calo di quelle degli stranieri (-5,5%): il saldo complessivo (+1%) è stato però migliore rispetto alle altre aree geografiche. L’Istat osserva come fatto di rilievo il particolare incremento delle presenze di italiani in tutte le regioni meridionali e un analogo andamento per gli stranieri, con l’eccezione della Calabria, unica regione che ha registrato un incremento sia per la componente domestica (+11,1%) sia per quella straniera (+11,6%). L’indagine Istat opera poi una ulteriore disaggregazione per ripartizione geografica e per tipo di struttura evidenziando una crescita delle presenze nelle strutture complementari del Mezzogiorno (+3,4%) e una diminuzione nelle strutture alberghiere di tutte le ripartizioni geografiche, con l’eccezione del sud e delle isole che hanno registrato una variazione nulla. Gli stranieri che provengono dagli otto paesi con il maggior flusso turistico verso l’Italia sono diminuiti del 5,1% nel 2003. Un peso che sul totale delle presenze straniere è
risultato pari al 72,5%, in linea con il calo registrato nel 2002. Sensibile è stata la diminuzione delle presenze di cittadini americani (-3,5%) e ancora più marcata di cittadini giapponesi (-14,9%). Dal versante europeo si registra una
crescita del flusso turistico dalla Francia (+4%) e dal Regno Unito (+3,7%). Ha sfiorato, invece, il crollo il flusso turistico in arrivo dalla Germania e dall’ Austria, calato rispettivamente del 9% e del 7,5%: questi dati non consentono di
attribuire un particolare rilievo alla vicenda dei cambi, poiché il flusso turistico non è stato condizionato più di tanto dalla forza dell’Euro.

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