martedì, 14 Maggio 2024

La Cina punta sul turismo rosso

I siti chiave della rivoluzione hanno registrato 20 milioni di visitatori nel 2004

Entro il 2010 la Cina otterra’ ben 100 miliardi di yuan (9,1 miliardi di euro) grazie al ”turismo rosso”, ovvero le visite ai siti chiave nella storia della
rivoluzione cinese. Queste le previsioni secondo il programma nazionale lanciato lo scorso dicembre della commissione centrale del Partito Comunista Cinese (Pcc) per promuovere il ”patriottismo” e la fiducia, soprattutto tra i giovani, nella leadership comunista, nonche’ lo sviluppo sociale e ed economico nelle zone rurali mete del ”turismo rosso”.
I siti in questione includono Jingangshan, Yan’ an, la base rivoluzionaria di Mao Zedong durante la guerra civile, Xibaipo, una citta’ a sudest di Pechino dove il comitato centrale del partito si incontro’ nel 1949 alla vigilia della loro vittoria e le montagne di Taihang. Si tratta di aree povere nell’ entroterra del Paese, solo sfiorate dal recente boom industriale della Cina. Obiettivo principale del programma del ”turismo rosso” consisterebbe
proprio nel promuovere lo sviluppo economico e sociale di questi siti. Secondo le statistiche, nel 2004 sono stati registrati 20 milioni di visitatori in piu’ di 150 siti in 13 province e municipalita’ cinesi, tra cui la localita’ piu’ gettonata e’ stata Yan’ an, con i suoi 110mila turisti solo nel week-end in
coincidenza del capodanno cinese.

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