mercoledì, 17 Luglio 2024

La Fondazione Venezia 2000, il web per fidelizzare il turista

La Fondazione punta a creare una community su myvenice.org

Una web community per Venezia per favorire un rapporto continuo con il turista. L’iniziativa è della Fondazione Venezia 2000 presieduta da Giuseppe De Rita, che ha deciso di dedicare i propri sforzi ai visitatori di qualità (www.myvenice.org) che potranno mantenere un rapporto costante con la città lagunare. ”Come fondazione abbiamo sempre avuto il pallino di non lasciare Venezia chiusa nel suo imbozzolamento – spiega il presidente De Rita – e quest’anno abbiamo scelto lo strumento della web community per creare uno stimolo a fare comunità virtuale”. La community dedicata ai turisti, ma anche agli studenti, agli stranieri proprietari di casa, agli intellettuali o agli artisti che si trovano per alcuni periodi della loro vita a Venezia, ha l’obiettivo di creare un senso di appartenenza alla città. Una volta abbandonata Venezia, in molti non potranno più passeggiare per piazza san Marco, ma avranno la possibilità, collegandosi al sito di ”Myvenice” da un Internet café di Londra o Amsterdam, di scoprire (in italiano e in inglese) cosa succede a Venezia, quali sono i progetti in cantiere, e lasciare impressioni, lanciare proposte, programmare nuove visite. ”Vogliamo provare a realizzare ciò che già fanno i grandi musei del mondo – prosegue De Rita – che attraverso newsletter o altro mantengono rapporti costanti con i visitatori”. Con lo stesso strumento ma con finalità diverse nasce la web community dedicata agli innovatori. ”Il nordest è pieno di innovatori – spiega De Rita – Sono imprenditori e amministratori pubblici che operano innovazioni di prodotti, processi gestionali, design. Le ricerche socio-economiche non danno il senso di questo formicolio che c’è e che, se riusciamo a farlo circolare attraverso strumenti come questo, può migliorare la realtà del Nordest”. Ecco perché sito e newsletter diventano strumenti attraverso i quali gli utenti possono interloquire, scambiarsi suggerimenti, proporre argomenti di discussione attraverso questionari. ”Chi si occupa di innovazione spesso è isolato – spiega Gianni Dominici, responsabile del settore società dell’informazione, della fondazione Censis – mentre noi vogliamo creare questo tessuto, perché l’innovazione si diffonda in modo orizzontale, come un contagio”. La fondazione Venezia 2000 si dà 12 mesi di tempo per vedere se il progetto, costato circa 30 mila euro, riuscirà a decollare.

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