sabato, 11 Maggio 2024

La neve è l’oro bianco del Trentino

In crescita tutto il settore, che rappresenta l’8,3% del Pil

Negli ultimi cinque anni la spesa media giornaliera del turista invernale in Trentino e’ cresciuta del 12%, raggiungendo i 109,31 euro. E’ quanto emerge
dall’indagine del Servizio Statistica e illustrata ieri dall’assessore provinciale competente Tiziano Mellarini e dal dirigente del Servizio Statistica provinciale Lorenzo Ziglio. L’ultima risaliva a cinque anni fa. Dal 2000 le giornate vacanza trascorse sulla neve sono cresciute del 21,6% ed il fatturato complessivo del Pianeta Neve rappresenta una quota considerevole dell’intera ricchezza prodotta nel 2005 nella Provincia autonoma di Trento. Nell’ultimo quinquennio i flussi turistici sono passati da 1,7 milioni di ospiti per 9,519 milioni di giornate vacanza della stagione 1999/2000 a 1,943 mln di arrivi con 10,844 mln di giornate vacanza del 2003-2004 e 10,690 mln di giornate vacanza
dell’ultima stagione. ”Dall’analisi relativa ai flussi e alla spesa media giornaliera pro capite – ha commentato Mellarini – emerge come il fatturato complessivo del turismo invernale trentino sia cresciuto del 35,1% negli ultimi cinque anni ed una prudente proiezione lo fa ammontare ad 1,174 miliardi di euro nella recente stagione dello sci. Altrettanto prudentemente – ha concluso l’assessore provinciale al Turismo – si puo’ indicare il rapporto fra il fatturato della stagione invernale ed il Pil Trentino 2005 nell’8,3%, mentre nel 2000 era del 5,7%”. L’indagine e’ stata condotta catalogando comportamenti e
consumi di 1.892 turisti ospiti di hotel e strutture extralberghiere del Trentino (per almeno tre giornate) durante l’ultima stagione invernale 2004/2005. La spesa pro capite giornaliera di 109,31 euro e’ stata cosi’ segmentata (tra parentesi i dati del rilevamento ’99/00): 30% per pernottamento
(34%), 23% sport e acquisto skipass (25%), 11% ristoranti e bar (10%), 10% altre spese (11%), 9% acquisto di capi d’abbigliamento (6%), 8% acquisto di generi alimentari (9%), 5% cura della persona (2%) e 4% shopping (3%). A parita’ di sistemazione alberghiera gli ospiti dell’Europa occidentale (ex UE a 15 membri) spendono di piu’ rispetto agli italiani (150 euro contro 132,60 euro), mentre sono leggermente inferiori (127,60 euro) le spese degli ospiti dell’Est europeo.
I giovani con meno di 35 anni sono i clienti piu’ appetibili perche’ consumano in sport ed attivita’ ricreative. Per quanto riguarda il profilo del turista dall’indagine emerge che scia o usa lo snowboard il 68% dei turisti, ma sono
ricercate anche le altre discipline come fondo, escursioni. Un turista su cinque e’ motivato da altre opportunita’ come relax, cultura, affari. Il pernottamento resta al primo posto come voce di spesa, con il 30 % del valore della spesa media giornaliera che e’ arrivata ad una media di 137,37 euro negli hotel a 3 e 4 stelle e di 128,57 euro per quelli ad 1 e 2 stelle. La spesa media dei turisti che alloggiano negli hotel delle prime categorie (1 e 2 stelle), nell’arco di cinque anni e’ cresciuta del 20,1% e si sta avvicinando a quella dell’ospite
turista delle categorie 3 e 4 stelle. La spesa per la sistemazione in esercizi complementari ed extralberghieri varia dagli 86,37 euro al giorno degli alloggi privati agli 82,35 euro delle seconde case, 89,60 nei campeggi, 89,09 euro degli altri esercizi. Guardando alle fasce d’eta’, si ha una conferma dell’appeal
che il Trentino pianeta Neve esercita soprattutto fra i giovani: la maggiore capacita’ di spesa media giornaliera, ossia 133,59 euro, si registra infatti fra gi ospiti con meno di 35 anni che risultano spendere il 27% in piu’ rispetto agli ospiti fra i 36 ed i 55 anni, ed il 30% in piu’ di quelli ”over 55”.
Su questa ”punta” di 133,59 euro pro capite al giorno, la voce ”albergo” incide, nelle tre fasce d’eta’ citate, in percentuale analoga attorno al 46%: ma e’ interessante notare la differenza di ben quaranta punti percentuali in piu’ riferibili all’acquisto sul territorio di beni e servizi assimilabili alle
categorie sport, attivita’ ricreative, abbigliamento e articoli sportivi. Il futuro della montagna sembra quindi all’insegna dei giovani.

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