L’Appennino emiliano-romagnolo sperimenta nuovi turismi

Dall’Orienteering al Satel Bike tutta l’offerta sportivo-naturalistica

Il turismo sull’Appennino emiliano-romagnolo e’ in stagnazione (del resto
non va meglio quello balneare), e allora nel reggiano e nel modenese si cerca di correre ai ripari, sostenendo progetti mirati ad intercettare le nuove domande. E visto che le ricerche di mercato dicono che i turisti oggi vogliono ‘esperienze’, si cerca di offrirle, soprattutto in campo sportivo-naturalistico.
Ecco dunque il cicloturismo, con il progetto ‘satel bike’, per chi vuole percorrere i sentieri in mountain bike nella massima sicurezza, grazie alla tecnologia Gps. O il turismo equestre, attraverso l’ippovia del crinale che va da Piacenza a Rimini, con l’obiettivo di qualificare i percorsi e la ricettivita’. O ancora l’orienteering, la nuova pratica sportiva per orientarsi sul territorio con bussole e cartine. E proprio sull’orienteering e’ nata una collaborazione con associazioni scandinave, dove questa attivita’ e’ sport nazionale. Senza dimenticare il ‘turismo di comunita”, con cui si incentivano i
borghi a farsi centro di ricettivita’ turistica, contribuendo a qualificare l’accoglienza nel proprio territorio. L’anima dei ‘nuovi turismi’ e’ il Gal ‘Antico Frignano e Appennino Reggiano’, il cui presidente Emiro Endrighi ha
invitato operatori, enti e amministratori a prendere coscienza delle opportunita’ offerte dai nuovi segmenti del mercato. Le strategie di sviluppo sono state al centro di un convegno a Castelnovo Monti (RE), durante il quale l’assessore al turismo della Provincia di Reggio Emilia, Pier Luigi Saccardi, ha
sottolineato la necessita’ di riqualificare il settore. ”I dati del 2004 – ha detto – evidenziano comunque la vivacita’ delle esperienze imprenditoriali turistiche in montagna. Certo, dal 2004 c’e’ un calo dei posti letto, ma e’ contenuto e fisiologico, mentre aumentano gli esercizi collocati nelle fasce
piu’ alte”.

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