mercoledì, 8 Maggio 2024

Legge sul Turismo/8: Piccolo passo avanti

Cassara’: ”Il problema non è fare le leggi, ma attuarle”

Continua l’approfondimento sulla legge regionale n. 10 sul Turismo, promulgata dalla Regione Sicilia lo scorso 15 settembre (il testo integrale e’ disponibile come sempre al link di seguito indicato). Dopo aver pubblicato gli interventi del direttore dell’assessorato al Turismo, Agostino Porretto (14/12), del direttore dell’Ente Bilaterale Turismo Siciliano, Salvatore Scalisi (15/12), del presidente di Federturismo Sicilia, Salvo Zappala’(16/12), del dirigente dell’Aapit Palermo, Saverio Panzica (19/12), del presidente dell’Unione Regionale Albergatori Siciliani, Sebastiano De Luca (22/12) e del dirigente del settore Turismo della Provincia regionale di Agrigento, Achille Contino (28/12), ospitiamo oggi l’opinione in merito di Giuseppe Cassara’, vice presidente nazionale della Fiavet. “L’approvazione della legge regionale sul Turismo, non proprio opportunamente chiamata ‘legge quadro’ – ha affermato Cassara’ – non e’ completamente condivisa dagli operatori privati anche se rappresenta, comunque un passo avanti ai fini dell’ammodernamento delle regole per lo sviluppo del turismo nella nostra Regione”. Secondo il vice presidente della Fiavet, dunque, proprio la mancanza di concertazione preventiva con le organizzazioni degli operatori ha impedito alla legge di essere una “legge organica”, tale da consentire un aggiornamento piu’ puntuale della precedente legislazione sulla materia. “E’ indispensabile – ha ribadito Cassara’ – che una normativa che ha la pretesa di essere ‘organica’ e che deve riguardare lo sviluppo di una attivita’ centrale per la nostra economia come il turismo, non puo’ non tenere conto dei vari segmenti che lo compongono e che, se non sono opportunamente attenzionati, rischiano di far rimanere la legge una semplice declamazione. Non si rende nessun aiuto agli operatori lasciando ogni iniziativa alle unilateralita’ del Governo e viaggiando, in definitiva, su un binario parallelo e non convergente rispetto alle iniziative di tutto il mondo produttivo con il quale, invece, dovrebbe agire in armonia”.
Per Cassara’, la legge gia’ nel suo concepimento non ha guardato a quello che succede nel Paese e nelle Regioni, alcune delle quali, pur non avendo il patrimonio culturale ed artistico-monumentale della Sicilia, sono piu’ avanti nella normativa. “Ad esempio – ha spiegato il vice presidente Fiavet – mentre a Roma il Governo dello Stato ha modificato sostanzialmente il vecchio Enit, ammodernandolo e creando una struttura snella ed operativa, che lo ha trasformato in Agenzia Nazionale del Turismo, qui in Sicilia abbiamo dovuto assistere ad una ‘resistenza’ incomprensibile del Governo nel non accettare l’istituzione dell’Agenzia regionale, peraltro pensata e proposta dagli operatori da non meno di quindici anni. Qui si ha il sospetto, infatti, che la resistenza sia dovuta alla ‘difficolta” del Governo a separarsi dalla gestione delle risorse, mantenendo, cosi’, un soggetto politico unico ideatore e gestore e continuando ad essere controllore e controllato, cosa assolutamente inaccettabile. Forse che i soldi pubblici amministrati hanno un’origine diversa dalla contribuzione delle imprese e dei lavoratori del settore?”. Per Cassara’, quindi, il problema e’ che non si vuole separare il potere di direttiva politica da quello di gestione, senza la concertazione con il mondo delle imprese e del lavoro, vero ‘azionista di maggioranza’ della banca-risorse. “Tuttavia – ha proseguito Cassara’ – a seguito di una concertazione del ‘giorno prima’, mentre la legge era in discussione, il senso di grande responsabilita’ degli operatori ha consentito di ‘aggiustare’ almeno alcune cose, mutuando da Roma l’organo collegiale consultivo dell’Assessorato (Consiglio Regionale del Turismo). Cosi’ come si e’ preso atto che una nuova e piu’ efficiente organizzazione turistica non poteva piu’ tenere in vita organismi obsoleti, elargitori ormai soltanto di stipendi, come le Aziende di Soggiorno e le A.a.p.i.t”. Il vice presidente, inoltre, ha ribadito che occorre salvare le molte professionalita’ esistenti, riconvertendole e facendone un motore di sviluppo. “Ma da noi – ha ricordato Cassara’ – il problema non e’ nemmeno fare le leggi, ma attuarle: gia’ da dieci anni circa, infatti, un’altra legge regionale aveva soppresso le Aziende, ma esse sono ancora li’. Da noi, quasi sempre, il ‘provvisorio’ diventa ‘definitivo’. Speriamo bene questa volta. Si’ perche’ a sei mesi dalla approvazione della legge nulla si e’ mosso: le Aziende continuano regolarmente, i distretti turistici non si sono costituiti, il Consiglio Regionale del Turismo non si e’ nominato, mentre i tavoli tecnici ai quali e’ fatto rinvio della legge per regolamentare i vari settori sono ancora di la’ da venire. Purtroppo, sorge ancora il dubbio che lo sviluppo del turismo in Sicilia gravi ancora interamente sugli operatori privati e sui loro bilanci e che la spesa pubblica sia largamente ininfluente”.

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