lunedì, 20 Maggio 2024

Lonely Planet, polemiche sulla Sicilia descritta nella Guida

Vecchi stereotipi e qualche forzatura nel volume della collana più diffusa al mondo

E’ una Sicilia in chiaro-scuro quella descritta dalla Lonely Planet, una delle guide turistiche più importanti nel mondo, certamente la collana più venduta.
In 280 pagine è sintetizzato tutto quello che c’ è da sapere sull’ isola: la storia, il patrimonio architettonico e monumentale, i sapori e i colori. Ma c’ è la mafia che ”è ancora una presenza potente” e ”il sistema di clientelismo che continua a sopravvivere, nonostante la fine della Dc” ed è descritta Gela con il fetore del petrolchimico ”che aleggia sulla città ”. ”Il solo motivo per andarci – scrive la guida – è il Museo Archeologico. Gli autori della guida, Sally O’ Brien e Fionn Davenport, fanno una fotografia dell’ isola, inserendo annotazioni sul processo Andreotti, sull’ ex sindaco Leoluca Orlando ”l’ unico
che parla apertamente di mafia”, sulla ”disonestà politica”. E se Palermo ”è nota più per i suoi edifici tristemente cadenti e per i suoi quartieri in mano alla criminalità che per il suo glorioso passato”, la Lonely Planet, tradotta in italiano dall’ editrice torinese Edt, assicura che chi si reca a Corleone ”e desidera assistere a qualche scena stile il Padrino rimarrà amaramente deluso”.
Ma sulla guida, tradotta in varie lingue, si è scatenata la polemica. ”Mi piacerebbe conoscere gli autori – dice il presidente dell’ associazione siciliana albergatori, Sebastiano De Luca – Non è la prima volta che la Lonely Planet fa sparate di questo tipo. Io sono stato scippato a Cannes e a Montecarlo, significa che bisogna evitare questi posti? La realtà è che la
Sicilia cresce ed è molto appetibile sui mercati internazionali, questo attira gelosie”. Lancia una sfida agli autori, invece, il sindaco di Gela Rosario Crocetta (Pdci). ”Li invito a venire in città – dice – Costituiamo un giurì di giornalisti ed esperti e insieme agli autori verifichiamo se quello che è stato scritto è vero. E’ evidente che non sono stati a Gela, dove non c’ è più il
fetore dello zolfo di qualche anno fa, la spiaggia è tra le più pulite della Sicilia, l’ acqua è cristallina e filtrata dal depuratore, non c’ è inquinamento”.

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