venerdì, 19 Luglio 2024

Maldive, la barriera corallina ha retto bene allo Tsunami

Lo studio degli scienziati australiani ha evidenziato variazioni minime

Buone notizie per le Maldive e per l’industria turistica dell’arcipelago dell’Oceano indiano. Secondo un’accurata indagine scientifica commissionata dal
governo australiano e da quello maldiviano, lo tsunami del 26 dicembre ha avuto un impatto minimo sulle barriere coralline e sulla fauna marina. Il rapporto, presentato oggi dal ministro degli esteri australiano Alexander Downer, indica che vi sono stati cambiamenti sorprendentemente piccoli nei banchi corallini,
nelle spiagge e nelle isole minori. ”E’ una buona notizia non solo per il turismo ma anche per l’industria della pesca, poiche’ vi sono stati cambiamenti minimi nelle sue condizioni”, ha dichiarato Downer. Una squadra australiana di nove esperti di scienze marine si e’ unita ai colleghi delle Maldive, in un’ispezione di 17 giorni ai banchi corallini ed alle isole. Hanno esaminato 124 banchi di corallo in sette atolli, coprendo circa 170 km di barriera, e
hanno ottenuto informazioni aggiornate su 65 localita’ di escursioni subacquee per turisti. Hanno anche ispezionato 19 isole abitate e disabitate, e concluso che a parte i danni significativi agli edifici, lo tsunami ha avuto un impatto
minimo su banchi corallini, isole e spiagge. Il rapporto aiutera’ a risollevare l’industria turistica locale, che ha sofferto in seguito allo tsunami, ha dichiarato Downer. ”I tassi di occupazione delle strutture turistiche, che normalmente sono al 100% in questa parte dell’anno, sono
crollati al 40%, senza dubbio a causa della percezione che i banchi corallini fossero rimasti danneggiati”, ha aggiunto. ”Questo rapporto mette fine a tali preoccupazioni e i turisti potranno essere sicuri che lo tsunami ha avuto un impatto minimo sull’ecosistema”. L’indagine scientifica adempie all’impegno assunto dal premier australiano John Howard con il presidente delle Maldive
lo scorso gennaio, di aiutare il piccolo stato-arcipelago a valutare gli effetti del disastro sui due settori chiave dell’economia, ha spiegato ancora Downer. ”Con oltre il 50% del Pil derivante dal turismo ed un altro 12% dalla pesca, era comprensibile che il governo maldiviano volesse valutare l’impatto del maremoto sullo stato di salute dei coralli e della fauna marina”, ha aggiunto,
Lo tsunami dello scorso dicembre aveva colpito 13 paesi di cui sette in Asia, uccidendo oltre 300 mila persone. Le onde colossali avevano flagellato gran parte delle 1.200 idilliache isolette coralline delle Maldive, uccidendo 82 persone e distruggendo molti dei famosi resort turistici. Molti esperti
temevano che il maremoto avesse schiacciato i banchi corallini, il che avrebbe messo in crisi per anni l’economia nazionale, in attesa che i coralli lentamente si riformassero.

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