La presenza di Alitalia all’aeroporto di Malpensa è legata, dopo gli investimenti sostenuti dalla compagnia, anche allo sforzo economico che sono chiamati a produrre gli altri soggetti che gravitano attorno allo scalo milanese. E’ quanto, in sintesi, sostiene Fausto Cereti, presidente di Alitalia, che ieri, da Padova, ha replicato anche al ministero del Welfare. “Il ministro Roberto Maroni – ha detto Cereti – essendo di Varese difende chiaramente gli interessi locali”. “Noi abbiamo
dato a suo tempo delle garanzie sugli investimenti a Malpensa e li vogliamo fare – ha detto -, quello che noi chiediamo e che anche gli altri soggetti, chi deve fare le strade, le ferrovie, chi deve far funzionare l’aeroporto, investano su Malpensa”. “Se anche gli altri – ha rilevato – investissero quanto abbiamo fatto noi, Malpensa sarebbe una stella”. “La nostra presenza attuale – ha proseguito Cereti – è garantita, ma per andare avanti ed investire di più chiediamo che anche gli altri agiscano. Se siamo solo noi ad investire e poi i passeggeri non arrivano perché non ci sono infrastrutture, perché non vogliono perdere i bagagli. Questi fatti portano a bassa redditività degli investimenti e noi non ce lo possiamo permettere, siamo quotati in Borsa”.
