Emergenza rifiuti per il Mare Nostrum. Dalla fascia costiera mediterranea provengono ogni anno 30-40 milioni di tonnellate di rifiuti solidi e nel 2050 saranno oltre 70 milioni. Una parte consistente finisce nei nostri mari e causa la morte di centinaia di cetacei, tartarughe, pesci e uccelli marini. L’allarme, contenuto nel Rapporto Mediterraneo realizzato dall’Unep-Map, è stato lanciato in occasione della dodicesima edizione dell’iniziativa “Clean-up & Scoop the Med”, la campagna promossa dall’INFO/RAC-MAP, il Centro Informazione e Comunicazione del Programma Ambiente Mediterraneo delle Nazioni Unite (UNEP/MAP) insieme a 200 associazioni ambientaliste di 22 Paesi. Nel mirino della manifestazione, che ha coinvolto migliaia di eco-spazzini nella pulizia di 800 spiagge del Mediterraneo, soprattutto la plastica che, da sola, rappresenta il 75% dei rifiuti presenti sulla superficie dei mari o sui fondali e non si degrada neanche in 1.000 anni. Obiettivo della campagna di pulizia di spiagge e fondali non solo quello di migliorare l’aspetto dei lidi, ma anche quello di scattare migliaia di immagini per monitorare lo stato di salute dei 46.000 chilometri di costa.