giovedì, 2 Maggio 2024

Mediterre, l’ecoturismo crea lavoro

In Sudafrica il comparto ha generato in 2 anni il 30% di posti di lavoro in più

Nel biennio 2003-2004 l’ecoturismo in Sudafrica ha fatto registrare un aumento di posti di lavoro nel settore pari al 30%, il 70% dei quali in favore della popolazione locale. Ha quindi prodotto un ritorno non solo in termini economici, ma anche di sviluppo sociale. Del Sudafrica e del binomio natura-turismo come strumento per trasferire benefici alla comunita’, si e’ parlato a Brindisi nel corso della terza edizione di Mediterre, la fiera dei parchi del Mediterraneo. Ad illustrare l’esperienza sudafricana sul tema della conservazione della natura e dei parchi naturali e’ stato David Mabunda, direttore generale dei parchi nazionali del Sudafrica. Stando ai dati forniti, sempre nel biennio 2003-2004, le attivita’ di bird-watching hanno procurato entrate per tre milioni di euro, l’industria della floricoltura selvatica per 19 milioni, quella delle piante medicinali per 34 milioni, l’industria ittica per 200 milioni. A queste si aggiungono le attivita’ legate all’accoglienza dei turisti, con la creazione,
sempre all’interno dei parchi, di hotel di lusso, di cottage, di bungalow e campeggi, e le attivita’ giornaliere che si possono svolgere nelle residenze.
Naturalmente, la conservazione e la gestione di aree protette e’ estremamente costosa, considerato anche che in Sudafrica vi sono 20 parchi nazionali e circa 400 aree protette. Questa gestione e’ da un lato garantita da finanziamenti governativi, che rappresentano il 16% del totale (circa nove milioni di euro
l’anno), il restante invece viene garantito da finanziamenti autogenerati dalle attivita’ che si svolgono nei parchi. Vi e’ poi il coinvolgimento dei privati attraverso la creazione di negozi, ristoranti e alberghi.
Di questi aspetti e del progetto che ha portato il Sudafrica, nel corso di decenni, a poter sviluppare, attraverso la conservazione della natura, una crescita economica rilevante legata al turismo nei parchi, ha parlato Mabunda. ”Il Sudafrica – ha detto – e’ caratterizzato da una biodiversita’ complessa,
da bellezze naturali e diversita’ culturali. Tutti elementi che hanno consentito a questo Paese, attraverso un’accurata gestione di questi fattori, unita ai finanziamenti pubblici e privati, di poter garantire, attraverso l’ecoturismo, nuove opportunita’ di lavoro”.
Le conclusioni del convegno sono state affidate a Matteo Fusilli, presidente di Federparchi, che ha rimarcato che il Sudafrica, ”attraverso i suoi parchi e la loro gestione ci comunica i valori non solo materiali ma il senso della storia,
di un sogno che puo’ diventare realta’, quello appunto di coniugare lo sviluppo socio-economico di un territorio con la conservazione della natura”.

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