giovedì, 25 Aprile 2024

Mete esotiche, occhio al souvenir

Molto spesso quello che riteniamo un ricordino è proibito

Stagione di vacanze e tempo di viaggi ma il ritorno potrebbe costare caro, soprattutto se l’intenzione è quella di portarsi un ‘ricordino’ del soggiorno. A rischio chi sceglie le mete esotiche: il pettinino di tartaruga, il pezzetto di corallo, anche preso sulla spiaggia, conchiglie e oggetti comprati sulle bancarelle dei mercatini di questi Paesi potrebbero calare un’ ‘ombra’ che può arrivare a pesare fino a 9.000 euro. Il 36% dei controlli irregolari rilevati dal Corpo Forestale dello Stato negli aeroporti e nei porti italiani in base all’applicazione delle norme Cites (la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna in via di estinzione) riguarda gli invertebrati, conchiglie e coralli, proprio i souvenir più comuni, per un totale di oltre 2000
esemplari sequestrati nel 2003. A questi vanno aggiunte anche quote di animali imbalsamati, carapaci di tartaruga, uccelli, ragni, rettili che finiscono nelle valigie dei turisti. In totale il servizio Cites del Corpo Forestale, organo di
controllo della Convenzione, che ha come autorità di gestione il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, nel 2003 ha effettuato 28.661 controlli tra nuclei operativi (22 in tutta Italia) e servizi (26). In 487 casi si sono avute operazioni di sequestro. In totale sono stati quasi 10 i milioni
di esemplari controllati (9mln e 832 mila) e 6.000 quelli sequestrati (tra vivi, morti, parti o derivati di essi) lo scorso anno. Il 36% riguarda invertebrati, la categoria maggiore che comprende appunto i souvenir, per circa 2.000 esemplari, la seconda categoria di irregolarità è quella degli uccelli (il
21,7% dei controlli risultati irregolari) seguita da rettili (vivi e pellame) e mammiferi. Tra i 6.000 esemplari sequestrati, inoltre, il 38% è rappresentato da animali vivi, il 20% da derivati di animali, un altro 20% da piante morte, parti o derivati, l’11% da animali morti o parti di essi (tra cui selvaggina, animali imbalsamati o carapace di tartaruga) e un 11% da pelli. I ‘trofei’ di viaggio più soggetti a sequestro sono prodotti di alligatore e coccodrillo; conchiglie di strombi giganti; corallo (sia vivo, che sotto forma di gioielli, come collane, orecchini e soprammobili); stivali, valigie, cinture, scarpe, cinturini di orologio in serpente e lucertola; prodotti della medicina tradizionale cinese contenenti ossa di tigre, di leopardo, corna di rinoceronte, bile d’orso e muschio; piante vive come orchidee e cactus; scialli di shahtoosh, giacche in
pelle di leopardo o di tigre; articoli in tartaruga e carapaci di testuggine; prodotti ricavati da zanne e pelle di elefante; caviale; esemplari vivi di pappagalli, rapaci, scorpioni, gibboni e rettili; oggetti in legno intagliato ricavati da specie rare. Per non incorrere in brutte sorprese alle dogane meglio
quindi informarsi. In tal senso negli scali italiani e nei porti è affisso un vademecum per i souvenir proibiti ed è attivo in Italia un capillare servizio di certificazione e controlli. Sono circa 270 le unità del Cfs (tra funzionari, sottufficiali e agenti) impiegate per i controlli e la certificazione Cites.
Oltre 30.000 le certificazioni richieste e rilasciate ogni anno dagli uffici del Servizio Cites del Cfs, la maggior parte nelle regioni del nord e del centro Italia. Riguardano, soprattutto, mammiferi, uccelli e rettili viventi riprodotti in cattività, zanne ed oggetti in avorio di elefante, articoli in pelle di rettile, confezioni realizzate con tessuti o pellicce pregiati, piante da collezione od ornamentali, legname proveniente dalle foreste tropicali. La Cites, firmata a Washington nel 1973 ed entrata in vigore il 31 dicembre 1979, alla quale hanno finora aderito 166 Paesi, impone la protezione totale (bandendone il commercio internazionale) di oltre 800 specie di animali e piante (es. tigri, tartarughe marine, rinoceronti ecc. tutti elencati in Appendice I), mentre ne controlla altre 25.000 tramite il rilascio di appositi certificati (es. coralli, cactus, molti pappagalli e rettili, elencati in Appendice II).

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