domenica, 12 Maggio 2024

Overbooking, Bruxelles fissa gli indennizzi

A partire dal 2005 i passeggeri avranno diritto a rimborsi da 250 a 600 Euro

A terra ma con il portafogli più gonfio: a partire dal 2005 chi, pur avendo un regolare biglietto aereo, si vede rifiutato l’imbarco perché i tagliandi venduti sono superiori ai posti disponibili, avrà diritto ad indennizzi tra i 250 e i 600 euro, che si applicheranno anche in caso di ritardi eccessivi e di cancellazioni ingiustificate. La decisione – definitiva dopo anni di dibattiti e negoziati – è stata presa a Bruxelles dal Consiglio dei ministri dell’Ue, che ha adottato il regolamento per proteggere i passeggeri danneggiati dall’overbooking, dai ritardi e delle cancellazioni dei voli. Le nuove misure si applicheranno anche ai voli charter e ai voli aereo+soggiorno.
Le tipologie di rimborso previste saranno applicabili a tutti
i passeggeri in partenza da aeroporti Ue e ai passeggeri di
compagnie aeree comunitarie dirette nell’Ue. Gli indennizzi sono di tre tipi: 250 euro per i voli inferiori ai 1.500 km; 400 euro per le tratte comprese tra i 1.500 km ed i 3.500 km; 600 euro per gli altri collegamenti. Attualmente gli unici indennizzi previsti sono di 150 euro per le rotte di meno di 3500 km e di 300 euro per quelle di lunghezza superiore.
Oltre all’indennizzo, il nuovo regolamento mira a limitare al massimo i danni e gli inconvenienti per i passeggeri, introducendo l’obbligo per le compagnie di chiedere, prima di qualsiasi altra decisione, dei volontari disponibili a cedere il proprio posto in cambio delle compensazioni. Solo se non si trova un numero sufficiente di volontari, le compagnie potranno rifiutare l’imbarco ad alcuni dei clienti, che avranno diritto, oltre all’indennizzo, alla scelta tra il
rimborso del biglietto o un volo alternativo e a cibo, bevande e, se necessario, la sistemazione in hotel.
Il nuovo regolamento affronta anche il problema dei ritardi eccessivi: nel caso in cui un volo abbia un ritardo superiore alle cinque ore, i passeggeri potranno infatti chiedere il rimborso dell’intero biglietto (al prezzo al quale è stato comprato). Se il volo in ritardo rappresenta uno scalo intermedio di un viaggio con due tappe, allora il passeggero
potrà avere un biglietto di ritorno al primo aeroporto di
partenza. Nel caso in cui sia previsto un lungo ritardo rispetto all’orario ufficiale di decollo, i passeggeri avranno inoltre diritto a cibo, bibite e sistemazione in hotel. Anche la soglia a partire dalla quale un volo sarà considerato in ritardo è proporzionale alla distanza della tratta: a partire da due ore per i voli inferiori ai 1.500 km, tre ore per quelli tra 1.500 e 3.000 km e quattro ore per le tratte superiori. Il regolamento introduce una definizione
rigorosa di ”cancellazione”: un volo in programma, ma che non viene portato a termine e nel quale sia stata effettuata la prenotazione di almeno un posto. I passeggeri avranno diritto agli indennizzi a meno che non vengano informati due settimane prima della partenza prevista o vengano informati in tempo utile e imbarcati su un volo molto ravvicinato a quello inizialmente previsto. La compagnia non sarà tenuta a risarcire o indennizzare i passeggeri se la cancellazione o il ritardo eccessivo sono dovute a cause non imputabili alla compagnia stessa, quali le condizioni meteo o rischi di attentati.

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