sabato, 1 Giugno 2024

Parmatour, una voragine “impressionante”

Il gruppo turistico dei Tanzi al centro delle indagini Gdf

E’ quella di Parmatour la voragine più impressionante che sta emergendo nel cuore del gruppo Parmalat. La certezza la si è dopo l’acquisizione a sorpresa di documenti, da parte degli
investigatori della Guardia di Finanza, nella sede della
società turistica, mentre in tribunale era in corso
l’interrogatorio-fiume dell’ ex direttore finanziario Fausto
Tonna. ”Il buco di Parmatour è impressionante, piu’ grande del previsto, ci sono falsi dappertutto”: allarga le braccia
scoraggiato l’investigatore dopo una prima visione delle carte. ”Ogni società che tocchi di questo gruppo, riserva nuove sorprese, falsi sistematici” aggiunge, mentre si va sempre più consolidando la certezza che il denaro che Calisto Tanzi distraeva non era soltanto a vantaggio della società turistica, ma anche del club di calcio. L’ex patron aveva parlato di circa 500 milioni, quando nel corso degli interrogatori ha fatto dichiarazioni su quel denaro. Ma il club calcistico, finora, era sembrato al riparo dalla bufera. Resta comunque quello di Parmatour il fronte investigativo
che sembra portare alle voragini maggiori nei conti del gruppo di Collecchio. ”Il buco è davvero oltre ogni limite”
sentenzia l’investigatore al giornalista che gli chiede quanto. Cinquecento, seicento milioni di euro? ”Non posso dirlo, ma è davvero più di quanto si potesse immaginare”. Per Parmatour le stime ufficiali del 2003 parlavano di un
debito di 300 milioni di euro e di un risultato economico nell’anno negativo di 50 milioni. Cifre, quindi, quelle che stanno rivelando le indagini, completamente fuori controllo? Perché? E’ questo che si chiedono gli investigatori. La pista che pare più probabile è quella di una sorta di gemellaggio,
finalizzato a far sparire fiumi di denaro, fra club vacanze e
paradisi fiscali, tra pacchetti turistici e società offshore.
Insomma, il buco nero, e grande, sembra essere lì. ”In ogni società abbiamo riscontrato falsi e falsificazioni di
ogni tipo – sottolinea l’inquirente – ma in questo caso siamo
davvero oltre ogni immaginazione”. Il sospetto è che per Tanzi Parmatour fosse il veicolo più facile con cui portare e far sparire denaro all’ estero, una facilità derivata da
un’attività i cui rapporti con l’estero fanno parte della
quotidianità.

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