giovedì, 18 Luglio 2024

Presentato Manifesto per difesa piccoli alberghi

Chiusi in dieci anni 2.800 strutture alberghiere

Il sistema dell’ospitalità italiana perde pezzi: negli
ultimi dieci anni, secondo uno studio del Centro studi turismo (Cst) dell’ Università di Assisi, “hanno chiuso 2.800 alberghi, quasi tutti di piccole dimensioni”. Da qui la proposta di un “Manifesto per la difesa e la valorizzazione delle piccole strutture ospitali italiane” che ha già ottenuto l’adesione di 800 piccoli alberghi. Perché essere piccoli ha pregi e difetti ma, di sicuro “fa parte – spiega Giancarlo Dall’Ara del Cst – del sistema economico del territorio e contribuisce alla sua crescita”. “La domanda turistica ci sarebbe – spiega inoltre – ma le normative attuali sono a misura dei grandi alberghi, e quelli piccoli non riescono a sostenere gli investimenti necessari. Così mentre c’è una forte domanda di ospitalità diffusa e piccola (B&B, agriturismi) che godono anche di agevolazioni fiscali, i piccoli alberghi chiudono”. “Ogni anno in Liguria chiude il 2,5% degli alberghi – rilevano gli esperti del Cst -, in provincia di Rimini negli ultimi dodici anni hanno chiuso circa 500 alberghi, a Riccione, nello stesso periodo, hanno chiuso 154 alberghi e altri 40 sono pronti a farlo”. Gli esperti ritengono che sia in corso “un fenomeno naturale di espulsione dal mercato di imprese che non hanno i requisiti minimi. In realtà tutto ciò accade perché è diffuso un vero e proprio pregiudizio secondo il quale un albergo ‘piccolo’ è sinonimo di albergo grande
incompiuto, e spesso di bassa qualità”. “Il fatto – osserva Dall’Ara -è che se restiamo nel campo alberghiero le normative non distinguono tra piccolo e grande, così chi ha 20 o 30 camere deve realizzare adeguamenti previsti per chi ha oltre 100 camere; non esistono incentivi su misura per la riqualificazione, né esistono sistemi di classificazione ad hoc per i piccoli. Il risultato è che le piccole imprese ricettive, l’ossatura del sistema di accoglienza italiana è in crisi”.

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