martedì, 30 Aprile 2024

Raggiunta l’intesa sul contratto

E’ stato sottoscritto da Fiavet, Federalberghi, Fipe, Faita, e organizzazioni sindacali

Dopo mesi di negoziato è stato rinnovato il contratto nazionale per i dipendenti delle aziende del settore turismo. Il contratto, sottoscritto da Fipe, Federalberghi, Faita, Fiavet, aderenti a Confturismo-Confcommercio e Federreti, e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, riguarda oltre 1 milione di lavoratori e circa 300mila imprese. L’intesa prevede la corresponsione di 118 euro a regime per il quadrienno 2002-2005 che saranno suddivisi in quattro tranches (40 a luglio 2003, 30 a dicembre 2003, 30 a settembre 2004 e 18 a luglio 2005) oltre all’una tantum di 300 euro, a copertura del periodo di carenza del contratto, che verrà erogata in due tranches (agosto 2003 e gennaio 2004). ”Questo contratto – ha detto il presidente di Confcommercio, Sergio Billè, commentando la firma arrivata dopo 36 ore di ininterrotto confronto – vuol essere il biglietto da visita di un importante settore della nostra economia che, nonostante la crisi, continua a non avere nessun incentivo pubblico, a differenza di molti altri comparti produttivi. Un settore che, comunque, ha creato e crea nuova occupazione e crede con forza alle prospettive di rilancio del nostro sistema economico”.
L’intesa raggiunta, si legge in una nota, ”tiene conto delle particolari caratteristiche del settore e, pur nel rispetto degli accordi fissati nel Protocollo del 23 luglio 1993, stabilisce una durata quadriennale sia per
la parte economica che per quella normativa. Il contratto che scadrà il 31 dicembre 2005, non prevede infatti la fase di rinnovo del biennio economico e definisce sin d’ora la retribuzione per tutto il periodo di durata del contratto”. Inoltre, è stata introdotta per la prima volta nella
contrattazione l’assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori, a partire dal 1 gennaio 2005, finanziata dalle imprese (7 euro) e dai lavoratori (3 euro) ogni mese. L’intesa prevede inoltre una migliore definizione dei contenuti e dei
criteri per la contrattazione territoriale, soprattutto nelle imprese con meno di 15 dipendenti, individuando parametri utili per il calcolo della produttività. Sul part time è aumentato il monte ore di lavoro supplementare, per rispondere ad esigenze di flessibilità, che sarà pari a 180 ore annue per ogni dipendente, mentre vengono introdotte nuove figure professionali, in parte già presenti nel settore, soprattutto per la ristorazione moderna mentre la
disciplina sull’orario di lavoro, prevista dal recente decreto legislativo, viene ‘personalizzata’ secondo le esigenze del settore. Il contratto prevede inoltre ”la definizione di una serie di richieste che il settore rivolge al Governo, sotto forma di avviso comune sui temi del credito d’imposta, della
formazione, della semplificazione delle procedure amministrative e contributive e degli appalti nel settore della ristorazione collettiva”. ”D’ora in poi le imprese turistiche – ha dichiarato Bernabò Bocca, presidente Confturismo Confcommercio – potranno contare su un’ampia gamma di strumenti di flessibilità contrattata in linea con le specificità del settore e con i processi evolutivi
del mercato”.

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