Il rilancio di Raimed, il canale satellitare Rai che trasmette in italiano e arabo, “nel solco d’un progetto che coinvolga emittenti della riva nord e sud del Mediterraneo”. Ad affermarlo è Paolo Mezzio, segretario della Cisl Sicilia, secondo cui lo sviluppo del canale Rai è “un passaggio necessario per far crescere il dialogo e gli scambi interculturali e in vista dell’area di libero scambio tra paesi rivieraschi, che scatterà nel 2010”. Mezzio, che ha rivolto un appello al governo regionale affinché “faccia proprio il progetto e intervenga sull’esecutivo nazionale”, ha annunciato che affiderà la questione ai vertici nazionali del sindacato perché ne scaturisca, con Cgil e Uil, una vertenza nazionale. Il segretario Cisl ha preso parte nel pomeriggio di oggi all’assemblea sul futuro del canale satellitare organizzata da Rsu e Cdr della sede regionale dell’emittente pubblica. “Esprimiamo preoccupazione ha insistito durante il suo intervento per l’avvicinarsi del termine di aprile in cui si chiuderà la fase di sperimentazione avviata addirittura nel 2001”. Una scadenza a fronte della quale, ha denunciato, la Rai non ha ancora reso noto “come intende assicurare prospettiva a un’esperienza che ha tratti di originalità”. In questi anni, ha puntualizzato il segretario Cisl, Raimed s’è distinta per l’offerta informativa centrata sulle logiche del canale dell’identità mediterranea. E a questa proposta ha dato il contributo una squadra di tecnici e professionisti dell’informazione “in buona parte legata all’azienda da contratti a tempo determinato”. “Raimed non può e non deve morire”, ha esclamato il rappresentante Cisl. Noi pensiamo, ha rimarcato, al “potenziamento della sede siciliana, perché produca in partnership con emittenti di prestigio della riva nord e sud del Mediterraneo”. Un centro d’irradiazione d’approfondimenti e news che costituisca “occasione d’incontro e palestra di conoscenza e comunicazione tra popoli e culture cresciute intorno al mar Mediterraneo”.