Un turismo che sappia coniugare gli aspetti economici, con il rispetto dell’ambiente e la soddisfazione del turista. E’ questo l’obiettivo che si pone il Progetto Life Ambiente “Strategie e strumenti per un turismo sostenibile nelle aree costiere del Mediterraneo”, co-finanziato al 50% dalla Commissione europea, e che vede attuazione nella riviera di Rimini e a Calvià, nelle isole Baleari, che insieme contano 200.000 posti letto alberghieri e circa 40 milioni di presenze annuali. L’iniziativa, in collaborazione con l’associazione di albergatori Federalberghi e con il supporto scientifico di Ambiente Italia, mira a ‘destagionalizzare’ l’offerta, distribuendo le presenze nell’arco di 12 mesi; riqualificare lo sviluppo urbanistico attraverso strumenti innovativi per la gestione integrata delle zone costiere; incentivare i sistemi di qualità ambientale; sostenere le azioni volontarie degli operatori turistici in ambito ambientale: dagli acquisti ecologici al risparmio idrico ed energetico alla gestione dei rifiuti. Infine si vogliono esaltare le identità culturali, anche con la promozione di prodotti enogastronomici e artigianali locali. Anche al turista viene chiesto il rispetto di una serie di regole d’oro: la ricerca di strutture ricettive impegnate nella diminuzione dell’impatto ambientale; l’utilizzazione, durante la vacanza, di mezzi di trasporto collettivi ed ecologici come la bicicletta; la riduzione dei consumi di acqua ed energia; la produzione di un numero inferiore di rifiuti. Oggi, nella sede della Federalberghi, il direttore generale dell’associazione Alessandro Cianella, l’assessore provinciale di Rimimi Massimo Gottifredi e Luigi Rambelli, di Legambiente Turismo, hanno presentato un volume che contiene le ‘Linee guida agli acquisti ecologici in albergo’ per fornire agli operatori un supporto
nella scelta degli approvvigionamenti alberghieri, stimolando l’adozione di criteri ecologici. Le Linee Guida – è stato spiegato – sono il risultato di
analisi e confronti con oltre 150 alberghi e circa 20 fornitori alberghieri operanti nella provincia di Rimini e riguarda acquisti di prodotti di consumo (carta, detergenti), durevoli (elettrodomestici, arredamento) e alimenti (olio, vino, pasta, marmellata). Rambelli ha spiegato che già in tre regioni italiane (Marche, Emilia e Abruzzo) esistono 168 strutture ricettive – di cui 137 alberghi per 35 mila posti letto che hanno siglato con gli enti locali e Legambiente protocolli d’intesa per la difesa dell’ambiente e che il numero di adesioni è in continua crescita. Gottifredi ha aggiunto che la Provincia di Rimini premia, con una serie di punteggi, gli albergatori che chiedono contributi per la riqualificazione delle strutture se si privilegia la
sostenibilità ambientale. Cianella ha sottolineato il risparmio in termini economici e ambientali che il turismo sostenibile può comportare per le stesse imprese alberghiere.