sabato, 27 Aprile 2024

Ryanair minaccia di abbandonare l’aeroporto di Charleroi

Per la De Palacio, però, non è stata presa nessuna decisione

L’imminente decisione della Commissione Ue su Ryanair potrebbe rivoluzionare i voli low cost. Il piccolo aeroporto belga di Charleroi potrebbe segnare una svolta per il sistema di tariffe aeree a basso costo della Ryanair: secondo Michael O’Leary, direttore generale della compagnia aerea ‘madre’ del boom dei voli a basso prezzo, l’inchiesta aperta sulla Commissione europea sull’intesa tra Ryanair e la Vallonia (regione belga che ospita l’aeroporto di Charleroi) sarebbe ”negativa” per la compagnia. ”Non abbiamo ancora visto il progetto di decisione in circolazione – ha detto oggi O’Leary in un incontro con la stampa a Bruxelles – ma sembra che una parte significativa del nostro accordo con Charleroi sarà considerata come un aiuto di Stato illegale”. Se Bruxelles dovesse stabilire che l’intesa dà vita ad aiuti di Stato illegali, Ryanair potrebbe essere costretta a restituire i vantaggi economici di cui ha beneficiato, e questo, secondo O’Leary, porterebbe la compagnia ad abbandonare l’attività nell’aeroporto belga, da cui partono voli verso dodici destinazioni europee tra le quali, in Italia, Pisa, Orio al Serio, Treviso e Roma-Ciampino. ”Rifiuteremo tutte le decisioni che aumenterebbero i nostri costi a Charleroi e che aumenterebbero i costi per i consumatori” ha osservato il direttore, facendo però chiaramente capire che tale soluzione è da considerare solo un’ultima risorsa e che la compagnia e’ pronta a rivolgersi alla Corte di giustizia Ue per contestare un’ eventuale stop di Bruxelles all’attuale sistema di accordi. In sostanza l’esecutivo Ue deve decidere se i vantaggi economici di cui gode Ryanair rappresentano aiuti di Stato, e, in caso affermativo, se tali aiuti sono compatibili o meno con le normative comunitaria. Bruxelles sostiene che l’intesa tra la compagnia irlandese e la regione Vallonia (in cui si trova l’aeroporto di Charleroi) garantisce il pagamento di costi di atterraggio inferiori del 50% a quelli ufficiali. Per O’Leary, l’esecutivo Ue sarebbe orientato ad opporsi all’accordo, commettendo, secondo il direttore, ”un errore madornale”. La decisione finale della Commissione europea, attesa per la fine di novembre, sembra destinata a segnare uno spartiacque importante non solo per l’attività di Ryanair a Charleroi, ma anche per l’intera filosofia commerciale della compagnia irlandese. Secondo O’Leary, il 18% del traffico di Ryanair passa attraverso aeroporti pubblici con i quali sono stati conclusi degli accordi di riduzione dei costi, soprattutto in Francia e in Spagna. Il ‘no’ di Bruxelles farebbe aumentare i costi, rendendo più
difficile la negoziazione di accordi favorevoli con altri
piccoli aeroporti regionali utilizzati in Europa. La decisione potrebbe avere anche un effetto a catena, dando il via ad una serie di nuove indagini da parte della Commissione, che ha già ricevuto lamentele formali sulle attività di Ryanair negli aeroporti francesi di Strasburgo e di Pau. A novembre la Ryanair ha annunciato di aver registrato un utile semestrale record, con una crescita del 16% a quota 175,5 milioni di euro. L’obiettivo della compagnia è di portare il numero dei passeggeri dai 15 milioni registrati lo scorso anno, a 24 milioni nel 2003.
”la Commissione, però – fanno sapere da Bruxelles – non ha ancora preso nessuna decisione”. Lo ha detto il portavoce della commissaria europea ai trasporti, Loyola de Palacio.
Gilles Gantelet, ha indicato che ”una decisione finale è
prevista solo per la fine di novembre e l’inizio di dicembre”, confermando che anche nei confronti dell’attività di Ryanair negli aeroporti francesi di Strasburgo e di Pau ”la Commissione ha ricevuto delle denunce”.

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