domenica, 12 Maggio 2024

Ryanair si scaglia contro Enac e Alitalia

O’Leary,la richiesta sugli accordi commerciali è illegale

”Enac ha scritto a diversi aeroporti italiani chiedendo dettagli sugli accordi commerciali con Ryanair, e solo sui contratti Ryanair. E’ una richiesta chiaramente discriminatoria e illegale”. Così l’amministratore delegato delle compagnia leader tra i vettori low cost, Michael O’Leary, ha definito l’iniziativa dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, che circa un mese fa ha chiesto una ”informativa” ai responsabili delle società che gestiscono i 14 scali, tutti di dimensione regionale, collegati
con il network del vettore irlandese: Alghero, Ancora, Bari,
Brescia, Forlì, Genova, Milano Orio al Serio, Palermo, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Torino, Venezia Treviso, Trieste. “Non è appropriato che Enac, di cui molti funzionari sono ex dipendenti Alitalia – ha aggiunto O’Leary in una conferenza stampa con i rappresentanti di tutte le societa’ di gestione chiamate in causa – investighi o esamini gli affari finanziari confidenziali del maggior concorrente di Alitalia. Enac svolge un lavoro eccellente nella supervisione della sicurezza e degli standard nell’aviazione italiana, ma non dovrebbe lasciarsi coinvolgere negli accordi economici fra le compagnie aeree e gli aeroporti, per i quali non ha nessun ruolo e nessuna competenza”. ”E’ assolutamente logico pensare che dietro l’intervento dell’Enac – ha detto ancora, rispondendo ad una domanda, l’Ad di Ryanair, venuto appositamente a Roma per denunciare la vicenda – ci siano gli interessi di Alitalia: del resto, se mi trovassi nelle loro condizioni, anch’io penserei di fare lo stesso. Il che non significa che questo comportamento sia legale e tanto meno corretto”. Per contrastare la ”pressione” dell’Enac, Ryanair ha chiesto un incontro ai dirigenti dell’Ente per l’Aviazione Civile. ”Vogliamo avere la loro assicurazione – ha detto O’Leary – che non vi sarà interferenza ingiusta e discriminatoria negli accordi fra Ryanair e gli aeroporti italiani”. L’amministratore delegato della Ryanair ha aggiunto che chiederà ”la conferma da parte dell’Enac – del sostegno alla crescita delle tariffe basse, alla possibilità di scelta del consumatore, alla concorrenza nei confronti del monopolio Alitalia e all’enorme investimento di Ryanair in nuovi aeromobili, nuove rotte e più di 7.000 posti di lavoro creati soprattutto nell’intero settore dell’indotto”.
A sostegno delle ragioni della Compagnia, l’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, ha sottolineato il grande aumento che le rotte low cost hanno provocato nel flusso turistico, nello sviluppo degli aeroporti regionali e secondari, nella creazione di ricchezza nel territorio. E ha fornito le cifre aggiornate dell’operativo in Italia: 7,5 milioni di passeggeri trasportati (in prevalenza in arrivo, ma gli italiani rappresentano il 13% di tutti i viaggiatori della Compagnia), una tariffa media di 46 euro, due basi operative (Orio al Serio e ora Ciampino, dove con un investimento di 240 milioni di euro sosteranno quattro
B737-800), nuove rotte non solo da e per Roma, ma anche da
Bergamo, Venezia, Alghero, Torino, 200 dipendenti italiani con ulteriori previsioni di sviluppo. ”La politica di Ryanair comunque non cambia – ha concluso Michael O’Leary – Siamo sicuri della nostra correttezza e della nostra trasparenza. Ma se poi dovessero arrivare ad impedirci di operare in qualche scalo, saremo sempre in grado di trovarne un altro alternativo. Come è avvenuto in Francia dove Air France, messa in allarme dal nostro sviluppo, ci ha tanto boicottati a Strasburgo da indurci ad aprire una rotta sostitutiva su Baden Baden. A rimetterci sono stati soprattutto Strasburgo e il suo territorio”.

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