domenica, 19 Maggio 2024

Sars: Fiumicino, i dipendenti vogliono più sicurezza

La ricetta dei sindacati per aumentare le precauzioni

Ulteriori misure sanitarie per contrastare il rischio di contagio della Sars: le chiedono i sindacati dei lavoratori dell’ aeroporto Leonardo da Vinci. Da parte sua, la Sanità Aerea, quasi in risposta, ribadisce come sia ”alta la vigilanza alla frontiera dello scalo romano, che i controlli su passeggeri, merci e bagagli continuano serrati e che non c’è, al momento, nulla di nuovo da segnalare”. Intanto, in aeroporto, non sono più sporadici gli incontri
con viaggiatori sia in partenza, sia in arrivo muniti di mascherine e, in alcuni casi, anche di guanti in lattice. Perfino una comitiva di ragazzi in partenza per Dublino per una vacanza-studio ha pensato di adottare la stessa misura protettiva. ”Se molti passeggeri sono preoccupati, figuratevi, allora, chi in aeroporto ci lavora e sta, per questo, a contatto giornalmente con tanta gente proveniente da ogni angolo del mondo – ha detto Walter Mancini, coordinatore dei Sulta (Sindacato Unitario Lavoratori del Trasporto Aereo) -. Ecco perché continuiamo a chiedere maggiori misure sanitarie a tutela dei lavoratori”. Il sindacalista ha elencato, quindi, una serie di ”ulteriori accorgimenti” da prendere. ”Va bene la banca dati dei passeggeri in arrivo a Fiumicino con voli provenienti da zone considerate a rischio, ma occorre adottare anche altre misure come, ad esempio, quella di disinfestare ogni volta le navette che, dagli aerei, trasportano questi passeggeri fino agli arrivi. Ma direi di più, sarebbe il caso di disinfettare, almeno una volta al giorno, anche il people mover (il trenino senza macchinista) che collega il Terminal C al Satellite Ovest”. Unita, nella sostanza, anche la Filt Cgil. ”Il numero di vittime che la Sars sta mietendo in alcune parti del mondo, soprattutto in Estremo Oriente fa
davvero paura – ha commentato il rappresentante sindacale Giuliano Terrazzini – Per questo le misure sanitarie vanno, a nostro avviso, incrementate ancor più”. ”Sinceramente – ha aggiunto Mancini – andrebbero disinfettate anche le carte di imbarco, che sono in plastica, per i passeggeri in transito a Fiumicino provenienti da zone affette. Per la tutela dei lavoratori, andrebbero anche separati i bagni dei passeggeri da quelli dei lavoratori e poi stiamo ancora aspettando che la Sanità Aerea emani una sorta di ordinanza con la quale si autorizzi chi sta maggiormente a contatto con i passeggeri, soprattutto quelli provenienti da zone a rischio, ad indossare guanti e mascherine. E stiamo
ancora aspettando di vedere montati i vetri ai banchi per i check-in”. Nel frattempo, in Dogana continua il sequestro di prodotti di genere alimentare non confezionati al seguito dei viaggiatori in arrivo da zone affette. A finire nell’inceneritore sono formaggi, salami, funghi e pesce. Non c’è, invece – secondo quanto riferito dall’Ufficio della Sanità Aerea – alcuna restrizione per le merci, ad eccezione di animali e piante, o parti di essi, provenienti dalla Cina.

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