venerdì, 17 Maggio 2024

Sicilia, una zona franca per il turismo

Li Causi (Udeur): “Nuove opportunità anche dal turismo balneare”

Una zona franca per il turismo e per il rilancio e la salvaguardia delle ricchezze culturali, archeologiche e paesaggistiche della Sicilia. Ecco la proposta che il deputato dell’Udeur, Vito Li Causi, ha avanzato al ministro per i Beni culturali, Francesco Rutelli. “Stiamo lavorando – ha detto Li Causi – per trasformare a breve la proposta avanzata al ministro, durante l’audizione in commissione Cultura del 28 giugno scorso, in un apposito disegno di legge”. Secondo il parlamentare siciliano, “Si può predisporre un progetto al tempo stesso turistico, archeologico, culturale, paesaggistico e termale, con la creazione di una zona franca estesa, ad esempio, da Castellammare del Golfo a Segesta, da Selinunte a Sciacca, da Agrigento a Siracusa, da Noto ad Acireale, in modo da perseguire anche il fine della piena occupazione, attraverso investimenti e l’utilizzazione di materie prime e prodotti locali di alta qualità”. Inoltre per Li Causi è giunto il momento di creare forme alternative e diverse di turismo. “Il nostro paese presenta le più belle coste d’Europa, pertanto sarebbe opportuno dare rilevanza al turismo balneare, non dimenticando che i nostri fondali, sconosciuti ai più, sono ricchi di reperti archeologici e meraviglie sottomarine. Perché non creare o incentivare un turismo, per esempio, che si basi sulle nostre coste, sul mare, su percorsi e itinerari subacquei poco visibili, sulla ricchezza della pesca? Questi itinerari offrirebbero al turista la possibilità di pescare e di gustare il pesce pescato”.

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