giovedì, 25 Aprile 2024

Slow Food torna in Campania alla scoperta dell’Irpinia

Presentata alla Bit “L’Irpinia che non ti aspetti: i cinque sensi dell’ospitalità”

Slow Food torna in Campania alla scoperta dell’Irpinia, provincia che punta ad inserirsi nei circuiti del mangiare e vivere sano. L’occasione sarà l’assemblea dei fiduciari che si terrà a Terminio Cervialto dal 14 al 16 maggio. “L’Irpinia è un territorio estremamente appetibile per chi ama luoghi ancora incontaminati, e ancora più affascinante perché poco conosciuto”, sottolinea Giuseppe Solimene, presidente delle Comunità montane. “Stiamo lavorando sui posti letto e sulla ristrutturazione dei castelli più noti – ha spiegato Nicola Di Iorio, presidente delle Comunità Montane dell’Alta Irpinia – Al momento disponiamo di circa 200 posti letto distribuiti nei Borghi di Quaglietta, Castelvetere sul Calore, Taurasi e Volturara Irpina. Per quanto riguarda i castelli, invece, è in fase avanzata la ristrutturazione del castello di Gesualdo da Venosa, protagonista del prossimo film di Bernardo Bertolucci”.
Un’offerta turistica integrata volta a esaltare la ricca tradizione enogastronomica e rilanciare contemporaneamente le aziende agrituristiche sorte nelle Comunità Montane. Con il lancio alla Bit 2004, l’Irpinia si è proposta sul mercato turistico grazie alla sinergia tra operatori pubblici e privati. La Provincia di Avellino e le Comunità Montane, coordinate dalla Camera di Commercio di Avellino, hanno presentato, con un moderatore d’eccezione quale Bruno Gambacorta (giornalista del Tg2 che conduce la rubrica Eat Parade) “L’Irpinia che non ti aspetti: i cinque sensi dell’ospitalità”. “Abbiamo deciso di esaltare ciò che è autentico – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Costantino Capone – valorizzando le tipicità del territorio, che vanno dai vini pregiati e dalla ricca tradizione gastronomica, ai borghi storici e castelli medioevali. Il tutto immerso in una natura che ci ha convinto a puntare sul Turismo Verde”.
“L’Irpinia è uno scrigno tutto da scoprire – spiega il presidente della Provincia, Francesco Maselli – Un viaggio tra archeologia, paesaggi incantevoli, castelli, enogastronomia di qualità. Una provincia da godere. Ideale per chi cerca qualcosa di diverso”. I vini docg (Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi), i prodotti tipici (il nocciolo della Bassa Irpinia, le castagne, il grano e i cereali dell’Alta Irpinia, il tartufo nero di Bagnoli Irpino, caciocavallo, mozzarelle, “soppressate” e insaccati vari, funghi, ciliegie), i borghi storici (dove è possibile alloggiare) e una natura incontaminata sono il biglietto da visita scelto per rilanciare l’immagine del territorio.
Un turismo, dunque, tutto gusto e natura che punta ovviamente più sulla qualità che sulla quantità

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