venerdì, 3 Maggio 2024

Tariffe Trasporto aereo: Assotravel; l’Authority ha ragione, ma deve coinvolgere la categoria

Giannetti, bypassando il ruolo dell’Adv sono venute meno garanzie per il consumatore

“In merito al recente studio dell’Antitrust sulle dinamiche tariffarie del trasporto aereo ci preme sottolineare un punto: la scarsa trasparenza dei prezzi del servizio determinata dall’offuscamento dei vari supplementi sulla tariffa applicata e spesso pubblicizzata.
Tale opacità tariffaria, stando alle risultanze dell’Authority, si aggiunge alla difficoltà di individuare attraverso i sistemi di prenotazione la soluzione di viaggio più rispondente alle esigenze del passeggero, nonché alla impossibilità di conoscere la disponibilità delle tariffe nel tempo, atteso che essa dipende dalle scelte di revenue management via via adottate dalle compagnie in base alle aspettative e all’andamento delle vendite.
Inoltre, sempre secondo l’Authority, la diffusione di Internet, quale strumento di prenotazione diretto, non contribuisce a risolvere il problema di accesso alla piena informazione sulle diverse alternative di offerta, in quanto pone a carico del consumatore costi di ricerca non trascurabili.
Tale analisi non può che trovarci d’accordo visto che da tempo lamentiamo una cattiva informazione dei vettori aerei riguardo ai propri prezzi che costringe gli agenti di viaggio sostanzialmente a fare shopping, districandosi in una giungla tariffaria che risulta sempre più orientata su segmenti di domanda price sensitive.
Ciò che però ci lascia perplessi è che nel prospettare le linee di intervento l’Autorità garante della concorrenza non tiene assolutamente in considerazione il ruolo dell’intermediazione che fino ad oggi ha rappresentato l’unico costo trasparente di tutto il mercato del traffico aereo.
L’utilizzo della rete internet, pur accorciando la catena di distribuzione, non ha portato ad una sostanziale riduzione dei costi di emissione del biglietto e non ha contribuito a fare chiarezza sulle dinamiche tariffarie.
Tanto è vero che si registra un aumento degli interventi dell’Autorità in materia di pubblicità ingannevole volti a preservare per quanto possibile la trasparenza tariffaria.
E’ indubbio che bypassando il ruolo dell’agente di viaggio sono venute meno quelle condizioni e quelle competenze che garantivano un corretto incontro tra offerta e domanda del sevizio e che assicuravano l’evidenziazione di tutte le componenti del prezzo finale tali da rendere chiara e compiuta l’informazione fornita al consumatore”.

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