Per contenere le eventuali conseguenze negative dei due attentati di venerdì al Cairo sul turismo – una delle principale risorse economiche dell’ Egitto, con un traguardo di otto milioni di visitatori raggiunto nel 2004 – il ministro del settore, Ahmed El Maghrabi, ha costituito una speciale cellula di crisi. Lo hanno reso noto fonti del ministero. La cellula ha lo scopo di mantenere contatti con gli operatori internazionali per valutare l’ andamento del traffico
turistico, per il quale negli ultimi tempi, nonostante precedenti episodi terroristici, la tendenza era costantemente al rialzo. Dopo la lieve flessione negli arrivi di visitatori seguita all’ attentato all’ Hotel Hilton di Taba ed altri due a campeggi sulla costa orientale del Sinai, il 7 ottobre scorso – le
esplosioni di autobombe causarono 34 morti, tra i quali 13 turisti israeliani e due sorelle italiane, Sabrina e Jessica Rinaudo – in questo momento l’ andamento del turismo era considerato dagli operatori molto favorevole. Il 7 aprile uno studente di ingegneria mori’ dilaniato dallo scoppio di una bomba rudimentale che provoco’ anche la morte di due turisti francesi ed un americano ed il
ferimento di altre 18 persone. Fatto che sin qui non sembra avere influito particolarmente sull’arrivo di turisti, almeno dall’Italia. L’ ambasciatore d’ Italia al Cairo, Antonio Badini, considera che ”a quanto sembra, basta che i turisti rimangano negli itinerari organizzati e protetti per essere sufficientemente al
riparo da gravi rischi. Le forze di sicurezza egiziane sono molto impegnate contro il terrorismo, anche perche’ il turismo e’ una delle fonti piu’ importanti di ricchezza del paese”. Per questa ragione Badini ha chiesto che non sia modificato in termini piu’ gravi l’avviso alla prudenza che viene diffuso dalle autorita’ italiane per i turisti che partono verso l’Egitto, come invece viene disposto in questi casi dall’ambasciata americana.
