mercoledì, 17 Luglio 2024

Trasporto aereo: Antitrust, tariffe opache

Continua a restare difficile per il consumatore capire quale è il prezzo migliore

Non c’e’ concorrenza che tenga. Nonostante un generale calo dei prezzi dovuto essenzialmente allo ”shock” dell’ingresso sul mercato delle compagnie low
cost, le tariffe aeree sono ancora poco chiare per i consumatori. Volendo prenotare un biglietto aereo ci si trova infatti spesso davanti a prezzi ”opachi”, pubblicizzati con grandi campagne informative come ultraconvenienti, ma non sempre corrispondenti poi al costo reale del viaggio. La denuncia
arriva dall’Antitrust che, in un libro bianco sul trasporto aereo, evidenzia la mancata compiutezza del processo di liberalizzazione del settore, soprattutto sulle rotte nazionali, dove permangono modelli e regolamenti di tipo ”conservativo” che ostacolano l’accesso al mercato di nuovi operatori. Nel testo pubblicato al termine dell’indagine conoscitiva avviata a fine 2003, l’Autorita’ analizza l’evoluzione del mercato dall’avvio della liberalizzazione nel 1997 all’esplodere del fenomeno delle compagnie ‘no frills’, che hanno messo in crisi il modello tradizionale delle compagnie di bandiera, costrette a fare i conti con una concorrenza quasi irresistibile. La ”crescita impetuosa” dei vettori a basso costo, spiega il Garante, ha cosi’ portato benefici importanti
per i consumatori, dato che le stesse compagnie tradizionali hanno dovuto in qualche modo adeguarsi alle offerte della concorrenza. Tuttavia, sottolinea ancora l’Antitrust, le tariffe ”nette” pubblicizzate e proposte dalle societa’ sono spesso ”offuscate” da vari supplementi ”che non vengono ugualmente
messi in evidenza con la dovuta trasparenza di informazione”. Le compagnie messe alle strette dalle low cost tendono insomma a rendere ”piu’ difficile e confusa la ricerca delle opzioni migliori per il consumatore”. Si tratta di una tattica di ”obfuscation” che si ritrova ad esempio nell’utilizzo di supplementi come la ‘fuel surcharge’, la ‘crisis surcharge’, le spese amministrative o di acquisto on line. In questo senso anche la diffusione di Internet come strumento di prenotazione diretto, scrive l’Authority, ”non e’ di per se’ sufficiente a risolvere il problema di accesso alla piena informazione sulle diverse alternative di offerta, in quanto pone in capo al consumatore costi di ricerca non trascurabili”. Ma e’ anche su un altro fronte che l’Autorita’ insiste: la concorrenza e’ sicuramente aumentata negli ultimi anni, ma sulle tratte nazionali permangono degli ostacoli significativi all’ingresso di nuovi vettori, tanto che ”le condizioni tariffarie sono rimaste pressoche’ immutate”. La liberalizzazione ”non si e’ pienamente imposta” perche’ esistono delle ”barriere di tipo regolamentare” che facilitano indirettamente la permanenza di operatori unici. A partire dalla difficolta’ di acquisire slot sui principali aeroporti nelle fasce orarie di maggiore densita’ che riduce la possibilita’ di accesso di nuovi concorrenti.

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